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Ore di angoscia a Cesenatico per Salvatore Stefio

16 apr 2004
Ore di angoscia a Cesenatico per Salvatore Stefio
Si vivono ore di angoscia a Cesenatico nella famiglia di Salvatore Stefio, uno dei quattro italiani rapiti in Iraq, dopo l’uccisione di uno di loro, Fabrizio Quattrocchi, uccisione annunciata dalla tv araba Al Jazira e confermata dal ministro degli esteri italiano Frattini. Angelo Stefio, padre di Salvatore ha tolto la bandiera italiana al balcone di casa ed è sceso in cortile. Non vuole rientrare fino a quando qualcuno non gli dà notizie certe di Salvatore. Il telefono squilla in continuazione: parenti, amici, giornalisti. Angelo risponde a tutti con disperata cortesia. Giovedì ha ricevuto la visita del sindaco di Cesenatico, due battute e un lungo abbraccio tutto sul marciapiede. In casa non entra nessuno: la moglie Maria Teresa non si sente bene, è stata soccorsa dal 118 dopo un malore accusato in seguito alla notizia della morte di Quattrocchi. Ha rifiutato il ricovero in Ospedale, vuole aspettare Salvatore a casa. Angelo riceve la visita dei Carabinieri di Cesenatico, di alcuni amici. Riunisce taccuini e microfoni per quello che ha definito l’appello di un padre che non ha più nulla da perdere. Stefio si è rivolto anche a Ciampi: “ spero che le nostre parole andranno al cuore del Presidente della Repubblica. Questi ragazzi sono civili- ha poi continuato- non militari. Intanto il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, ambasciatore Gianni Castellaneta, è partito per tentare una mediazione sulla sorte degli italiani ancora nelle mani dei sequestratori.

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