Papa Francesco in visita in Emilia Romagna: prima Cesena, poi Bologna

Una vista dall'altissmo valore sociale che richiama alla "buona politica"
Due citta in festa per Bergoglio. Prima Cesena, dove il Papa ha parlato in una piazza del Popolo gremita, poi la fitta giornata di appuntamenti a Bologna: la visita al centro per i migranti di via Mattei, l'Angelus in Piazza Maggiore e la messa allo stadio per 45mila persone sono soltanto alcuni dei principali impegni del papa.
Tanti apelli sociali: dai corridoi umanitari per i migranti definiti i "lottatori di speranza" nel centro di prima accoglienza, al polso destro di Francesco lo stesso braccialetto giallo dei richiedenti asilo, alla richiesta di garanzie per il lavoro da Piazza Maggiore per "rilanciare un nuovo patto sociale".
A stringergli la mano in Piazza Maggiore sono stati in tanti, compresi due superstiti della strage nazista di Marzabotto e alcuni familiari sia della strage di Bologna che del disastro di Ustica. 
Il Papa loda il "sistema Emilia", che integra solidarietà e welfare, contro la "logica del profitto" a tutti i costi. 
La Bologna degli ultimi e degli universitari "sogno una Europa aperta e universitaria" ha detto ma anche del clero: Il Santo Padre ha messo in guardia i consacrati dal "chiacchiericcio e dal carrierismo". 
Mai forse come in questo viaggio italiano papa Francesco ha messo in pratica il suo approccio "agire localmente, pensare globalmente".

Valentina Antonioli

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