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Parla Grandoni. Per Banca Cis l'accordo con un operatore europeo. Sul Titano una organizzazione malavitosa in grado di colpire chiunque

29 mag 2019
Marino GrandoniMarino Grandoni
Marino Grandoni

Dice molte cose Marino Grandoni. Intanto sul futuro della banca: “ho dovuto accettare la cessione di tutta la mia partecipazione in Cis. È infatti stato sottoscritto un accordo con un operatore europeo che garantirà la continuità aziendale, l'occupazione e la tutela dei correntisti. Da adesso in poi, assicura Grandoni, il futuro dell'azienda è nelle mani del governo e di Banca Centrale”.

Ma l'ingegnere rovescia anche la chiave di lettura delle ultime vicende di cronaca che, scrive, fanno emergere contorni inquietanti. In sostanza, dice Grandoni, “mentre i media si soffermano a commentare contenuti, penalmente irrilevanti, di registrazioni illegali, nessuno sembra preoccuparsi della presenza di un vero e proprio gruppo di potere che, oltre a fare dossieraggio, pedinamenti e captazioni abusive, sembra poter accedere illegalmente a documenti riservati. Le ordinanze Morsiani, puntualizza, almeno in un paio di occasioni sono comparse in rete prima che venissero firmate dal magistrato, e quindi evidentemente trafugate dal suo ufficio.

Per Grandoni siamo “senza ombra di dubbio in presenza di un organizzazione malavitosa, ramificata e in grado di colpire chiunque. Viste le tensioni esasperate nel Paese e le difficoltà del sistema finanziario ho maturato da tempo, aggiunge, la convinzione che per Banca Cis fosse necessario ricercare un nuovo partner. In questo percorso, aggiunge, “ci siamo imbattuti nell'ormai noto Ali Turki che ha fatto credere di essere chi in realtà non era, creando un grave danno all'azienda”. La lettera si chiude con una precisazione: “non intendo subire ulteriori aggressioni da parte di coloro che per meri interessi di parte continuano a colpirmi”.

Leggi la lettera integrale di Marino Grandoni


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