Logo San Marino RTV

Pelle, la prima cura avviene da dentro. Ecco come combattere i problemi più diffusi e l'invecchiamento cutaneo

Benedetta de Mattei ne ha parlato con la Prof.ssa Debora Rasio – Medico Nutrizionista, Oncologa e Direttore del Master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università San Raffaele di Roma.

31 ott 2020
Prof.ssa Debora Rasio
Prof.ssa Debora Rasio

Spesso dietro ai più comuni problemi di pelle, dall’acne alla psoriasi, dalla rosacea alle dermatiti, o a un precoce invecchiamento cutaneo si cela uno squilibrio interno dell’organismo e una corretta alimentazione può avere un ruolo fondamentale sulla salute della pelle. 

Quali problemi potrebbero celarsi dietro una pelle malsana?
C'è una intima relazione tra ciò che mangiamo e lo stato di salute della nostra pelle, come di tutti gli altri organi, ma la comunicazione fra intestino e pelle è particolarmente evidente proprio per la localizzazione di questo organo che è proiettato verso l'esterno. Una dieta squilibrata provoca infiammazione. L’infiammazione può manifestarsi con acne, e se è vero che l'acne peggiora nei ragazzi il cui picco ormonale li rende più predisposti a infiammazione, è anche vero che prima della rivoluzione industriale e dell’introduzione di un’alimentazione processata l'acne era estremamente rara. Cambiare la qualità della dieta, privilegiando gli alimenti anti-infiammatori a scapito di quelli pro-infiammatori dà risultati evidenti a livello di salute della pelle.

Quali sono i cibi nemici della pelle?
Tra gli alimenti che più infiammano vi sono gli oli vegetali raffinati presenti nella maggior parte dei cibi trasformati come biscotti, merendine, fette biscottate, fritture, pizza ecc. Gli oli vegetali sono ricchi in omega-6 i quali si inseriscono nelle membrane delle cellule alterandone la comunicazione e predisponendole a reagire agli stimoli in senso infiammatorio. Ormai purtroppo l’olio vegetale ha ampiamente soppiantato l'olio extra vergine d'oliva nella ristorazione collettiva e il suo uso sta penetrando sempre più anche nei ristoranti. Al contrario gli omega-3, molto più rari in natura, spengono l’infiammazione; li troviamo nel pesce, nelle noci, nei semi di canapa, nei semi di lino tritati e nell’olio di semi di lino e di canapa. Essendo carenti di omega-3, se vogliamo riequilibrare il rapporto tra omega-3 e omega-6 da una parte dobbiamo aumentare il consumo degli omega-3 ma dall’altra è indispensabile diminuire l’apporto di omega-6 riducendo il consumo di cibi trasformati. Questo avrà già un effetto netto sull’infiammazione generale e sulle sue manifestazioni esterne sulla cute. Altri due alimenti che scatenano l’infiammazione sono lo zucchero (ormai pervasivo, circa il 50% degli cibi venduti nei supermercati lo contengono in forme diverse) e la caseina vaccina (quindi il latte di mucca e i suoi derivati). Chi soffre di acne o di altre malattie della pelle dovrebbe eliminare il latte di mucca, sostituendolo eventualmente con quello di capra e pecora.

Come combattere l’invecchiamento della pelle attraverso l’alimentazione?
Ci preoccupiamo sempre di nutrire la pelle dal di fuori ma in realtà il più grande nutrimento avviene da dentro, attraverso il sangue, da cui devono arrivare le vitamine, i minerali e gli antiossidanti introdotti con la dieta. Sono importantissimi per contrastare l’invecchiamento cutaneo:
- La vitamina C, fondamentale per spengere lo stress ossidativo ma anche per fare collagene - la proteine principale di pelle e ossa - e grande amica della pelle. Nella frutta la troviamo principalmente in agrumi, kiwi, mango e fragole mentre tra i vegetali spiccano cavolo, patate, prezzemolo e peperoni. Diverse situazioni, come ad esempio lo stress, il fumo di sigaretta e lo smog consumano vitamina C per cui spesso, anche seguendo un’alimentazione bilanciata, non riusciamo ad assumerne quantitativi adeguati. Ecco che ci vengono in aiuto gli integratori di vitamina C, meglio se arricchiti con bioflavonoidi, antiossidanti che ne protraggono l’azione. Un segno tipico e spesso trascurato di mancanza di vitamina C è il sanguinamento delle gengive.
- I carotenoidi, che troviamo in frutta e verdura di vari colori, aumentano la capacità della pelle di resistere a diversi tipi di stress. Uno studio condotto su 35 studenti ha dimostrato che inserire due porzioni in più di frutta e verdura ricche in carotenoidi al giorno induce, in sole 6 settimane, modifiche del colore della pelle, che appare più luminosa e rosata. Questi cambiamenti sono associati alla percezione da parte degli studenti e dei ricercatori di un incarnato “migliore”, avvertito come più salutare e attraente. I carotenoidi, in effetti, si depositano nello strato esterno della pelle modificandone il colore e aumentando la capacità di resistere ai danni delle radiazioni solari o fotoinvecchiamento. Le verdure ricche in carotenoidi quali carote, zucca, peperoni e verdure a foglia scura, così come avocado e uova che ne sono ricchi, apportano benefici non solo a breve termine, ma anche a distanza, riducendo i meccanismi responsabili della formazione delle rughe.
- Il licopene, un carotenoide antiossidante efficace nel difendere la pelle dai danni dell’eccessiva esposizione al sole, presente in abbondanza nel pomodoro. Per massimizzarne l’assorbimento il pomodoro andrebbe cotto a lungo insieme a dell’olio. La cottura, infatti, rilascia il licopene dalle cellule rendendolo più disponibile per l’assorbimento mentre l’olio lo veicola attraverso l’intestino nel sangue. Aggiungere un poco di doppio o triplo concentrato di pomodoro ai nostri piatti o al pane tostato è un modo di arricchire le pietanze di questo importantissimo antiossidante, con un ruolo fortemente protettivo anche a livello dell’infiammazione prostatica.
- La vitamina E, protegge la pelle e la troviamo in tutta la frutta a guscio come noci, nocciole mandorle e tutti i semi (girasole, zucca, canapa, ecc).
- Il collagene, una proteina fibrosa che mantiene la struttura del corpo e l’elasticità della pelle. Invecchiando ne produciamo naturalmente meno, ma la dieta può venirci in soccorso per stimolarne la sintesi. Gli alimenti amici del collagene sono: i cibi ricchi di vitamina C; i bianchi d’uovo, il tofu, il tempeh, il cavolo e i funghi che contengono l’amminoacido prolina, un componente del collagene che supporta la crescita e il mantenimento del tessuto connettivo; I fagioli, il cavolo e la zucca, così come la gelatina, e il brodo di ossa, sono alcune buone fonti di glicina, un componente strutturale delle molecole di collagene. Sebbene il corpo produca autonomamente glicina, non sempre è sufficiente per la sintesi del collagene e può essere importante rifornirsene anche da fonti alimentari; ostriche e altri molluschicereali integrali, fagioli, noci, fegato, verdure a foglia verde scuro, cacao scuro e prugne sono ricchi di rame, un oligoelemento utilizzato dai cuproenzimi, enzimi a base di rame che collegano il collagene e l’elastina e aiutano il corpo a formare un tessuto connettivo forte e flessibile.

Come disintossicarsi?
Il corpo necessita di essere ben nutrito e idratato: ciò favorirà anche un aspetto più sano della pelle. L’acqua è la prima arma di disintossicazione. Dovremmo iniziare la giornata bevendo due bicchieri di acqua appena svegli, meglio se con del limone, ad effetto lievemente alcalinizzante grazie alla capacità di stimolare la produzione di succhi pancreatici. L’acqua serve ad eliminare le tossine idrosolubili ma per quanto riguarda la pelle abbiamo altrettanto bisogno di eliminare quelle liposolubili - che si sciolgono solo nei grassi. L’unico modo che abbiamo per eliminare questo tipo di tossine dal corpo è attraverso la bile. Tutto ciò che favorisce la produzione di bile dal fegato e la sua eliminazione nell’intestino aiuta a detossificare: il gusto acido del limone, le verdure amare, la curcuma e il soffritto. Sì perché quando soffriggiamo si crea un legame chimico tra olio e alimento che risulta “tenace” ovvero particolarmente difficile da sciogliere e, di fronte a questa difficoltà, l’organismo risponde producendo più bile e quindi aumentando l’eliminazione di tossine nell’intestino. Ecco perché non dovremmo limitarci ad utilizzare l’olio solo “a crudo”. Usiamolo anche per saltare verdure, risotti, pasta, secondi…non solo i cibi saranno più buoni ma digeriremo meglio, ci sentiremo più sgonfi ed energici e il nostro incarnato sarà migliore: tutto per aver fatto lavorare meglio il fegato!

Benedetta De Mattei 


Riproduzione riservata ©