Azione a tutto campo del Prefetto di Pesaro e Urbino che ha messo in atto una ricognizione dei migranti che sono stati seguiti dalle cooperative del territorio. Sono 600 quelli usciti dal circuito dell'assistenza secondo i dati forniti dalla “Labirinto” e dall’Associazione “Incontri per la Democrazia”, di questi è nota la dimora in Italia o all’estero.
La maggior parte di loro, spesso anche a distanza, viene tuttora seguita da operatori.
Domani, intanto, è stato convocato il Comitato Provinciale per la Sicurezza Pubblica, per individuare misure di prevenzione e di vigilanza per le zone della città considerate critiche come il Parco Miralfiore e la Stazione Ferroviaria.
“Il sistema di accoglienza, specie negli ultimi tre anni – spiega il prefetto Luigi Pizzi - è risultato, per unanime giudizio anche da parte degli organi centrali, uno dei migliori sul territorio nazionale sia sotto il profilo dell’assistenza, sia dal punto di vista della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”.
La Prefettura è stata tra le prime in Italia ad aver avviato la stipula di protocolli d’intesa con le Amministrazioni locali e con le Associazioni di Volontariato per inserire i richiedenti asilo in attività di utilità sociale.
VA
La maggior parte di loro, spesso anche a distanza, viene tuttora seguita da operatori.
Domani, intanto, è stato convocato il Comitato Provinciale per la Sicurezza Pubblica, per individuare misure di prevenzione e di vigilanza per le zone della città considerate critiche come il Parco Miralfiore e la Stazione Ferroviaria.
“Il sistema di accoglienza, specie negli ultimi tre anni – spiega il prefetto Luigi Pizzi - è risultato, per unanime giudizio anche da parte degli organi centrali, uno dei migliori sul territorio nazionale sia sotto il profilo dell’assistenza, sia dal punto di vista della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”.
La Prefettura è stata tra le prime in Italia ad aver avviato la stipula di protocolli d’intesa con le Amministrazioni locali e con le Associazioni di Volontariato per inserire i richiedenti asilo in attività di utilità sociale.
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