Presentato "Connessioni attive per la pace"

Presentato "Connessioni attive per la pace".
I protagonisti di quel viaggio, che abbinava Sport a Solidarietà hanno descritto le loro emozioni ed esperienze in terra santa. “Tutti – hanno ammesso – siamo tornati diversi”.
Hanno potuto rendersi conto di persona della realtà mediorientale, uno degli obiettivi del progetto. Con la certezza che la pace è possibile tra palestinesi e israeliani, che le stesse popolazioni la vogliono, ma la realtà è ben diversa. Ecco dunque il racconto del muro che divide le due etnie e le difficoltà che trascina con sé. Un muro costruito dagli stessi che durante la seconda guerra mondiale erano stati rinchiusi da altrettanti muri. La gioia della maratona a Tiberiade alla quale hanno preso parte in 5, nelle diverse categorie, che lancia un ponte di speranza. La commozione nell’incontro con Jumanàh, la piccola palestinese che a breve – grazie alla generosità dei Sammarinesi e attraverso l’associazione Liberamente – sarà operata al midollo e potrà avere una speranza di vita. L’incontro con le maggiori autorità religiose del paese. Le difficoltà nelle quali opera quotidianamente Sour Sophie, nell’Orfanotrofio di Betlemme dal quale sono stati adottati 9 bambini a San Marino. L’invito – nel corso della serata – è stato a superare le proprie paure e visitare la terra santa per rendersi conto con i propri occhi, di quello che succede, contro ogni manipolazione dell’ Informazione.

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