Presidenziali USA: schiacciante vittoria della Clinton nel "supertuesday"

Suona come una sentenza senza appello, per Bernie Sanders, questo supertuesday. Hillary Clinton si è imposta in 4 Stati chiamati al voto, ma soprattutto ha vinto per distacco in California. Salvo clamorose sorprese sarà la prima donna a conquistare la nomination per la Casa Bianca. La posta in palio non era tanto la vittoria finale dell'ex segretario di Stato, ormai scontata nei numeri; ma una dimostrazione di forza per affossare ogni speranza di Sanders alla convention di luglio. Certo, per il senatore del Vermont, non mancano i motivi per recriminare. Il conteggio delle intenzioni di voto dei superdelegati, reso pubblico ieri dalla Associated Press, è stato visto come un clamoroso colpo basso nei suoi confronti. Germano Dottori - docente della LUISS, e collaboratore di Limes -, non considera comunque definitivamente chiusa la partita per la nomination democratica. Nel frattempo, nel supertuesday repubblicano, si registra il previsto trionfo in tutti e 6 gli Stati di Donald Trump. Nonostante il coro del mainstream informativo, la sua agenda di politica estera – secondo Dottori – sarebbe la più vicina agli interessi europei. Dottori non nasconde invece qualche preoccupazione per i progetti di politica estera della Clinton

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