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Presunti pedaggi insoluti: solleciti di pagamento a decine di sammarinesi

La società di riscossione precisa che non si tratta di multe o sanzioni e quindi le notifiche sono dirette. Ucs vuole andare fino in fondo

di Luca Salvatori
9 ago 2022

Presunti mancati pagamenti di pedaggi autostradali risalenti agli anni passati. Con questa motivazione decine di sammarinesi hanno trovato nella buchetta della posta una lettera dalla Società di recupero crediti NIVI spa di Firenze, con cui si invita a saldare il presunto debito entro 15 giorni. C'è anche chi, in un primo momento, ha temuto si trattasse di una truffa ma, come ha fatto sapere l'Unione Consumatori Sammarinesi, non lo è anche se il tutto - afferma Ucs - risulta abbastanza anomalo per tempistiche e modalità.

Contattata da noi la NIVI spa ci ha precisato che non si tratta di multe o sanzioni – che di norma vengono notificate dall'Italia a San Marino attraverso le autorità di polizia e non direttamente – ma di “crediti ordinari di mancato pagamento” su cui la società ha un regolare mandato per il recupero da parte della Società Autostrade. Come è possibile, si chiedono i possessori di telepass, che non risulti pagato il pedaggio se la sbarra in uscita al casello si è alzata? La sbarra si alza, ci hanno spiegato da NIVI spa ma se il telepass è abbinato ad un conto scoperto in fase di addebito, risulta un mancato pagamento. Fermo restando – precisano – che potrebbe esserci stato anche qualche errore materiale che potrà essere segnalato attraverso il modulo allegato alla lettera. Ma di certo gli interrogativi non sono tutti risolti anche perché, come ci ha fatto sapere la vice-presidente Ucs Francesca Busignani, almeno una lettera è arrivata anche ad un sammarinese che non ha mai usato il telepass.





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