L'aumento del costo della vita riporta alla ribalta la questione prezzi. Da una parte sindacati e associazioni dei consumatori denunciano rincari ingiustificati a San Marino rispetto al circondario, dall'altra associazioni di categoria come Usc parlano di slogan utilizzati da chi non sa cosa voglia dire fare impresa. Non si placa lo scontro a distanza, con Csdl che fa parlare i numeri. Dal confronto fra i dati dell’Ufficio Statistica e quelli dell’Istat su verdura, frutta, carne e pesce, emerge – a marzo – il doppio dei rincari rispetto a Rimini. E non sono mancati cittadini che, scontrino alla mano, si sono rivolti alle associazioni per confermare gli aumenti. I grandi numeri – obiettano gli operatori commerciali - permettono di abbassare notevolmente i prezzi. E gli stipendi più alti compensano la monofase più bassa. Al netto delle ragioni, rimane un dato di fatto: diversi sammarinesi fanno la spesa oltre confine.
Per contrastare il caro-vita era stato istituito, nel 2004, l'Osservatorio Prezzi. Reso operativo due anni dopo, non ha più svolto la sua funzione. È invece attiva la Commissione Prezzi, che si riunisce una volta all'anno per deliberare aumenti di ristoranti, bar e alberghi. Le associazioni dei consumatori chiedono da tempo di potervi entrare, e insistono sull'esigenza di prevedere parametri su giusto prezzo e rincari, sempre nel rispetto del libero mercato. Chiedono anche una norma per permettere alle forze dell'ordine di verificare il corretto andamento sul mercato. In Italia, troviamo invece il Garante per la sorveglianza dei prezzi che, dal 2008, controlla e verifica, su segnalazione dei cittadini, per arginare fenomeni speculativi. Riferisce dinamiche "sospette" al Ministro dello Sviluppo Economico, che segnala all'Antitrust, per sollecitare ispezioni della Guardia di Finanza.
“A San Marino stiamo implementando le norme al riguardo” – afferma il Segretario all'Industria Fabio Righi. “Esiste una commissione prezzi ma come ci siamo detti tante volte prevede dei tariffari che in realtà si vorrebbero superare in una logica di liberalizzazione senza tralasciare il tema del controllo, che verrà implementato nell'ambito della normativa in materia di tutela del consumatore. Norma già al vaglio della maggioranza ormai da mesi, in via di definizione. L'obiettivo è di far partire velocemente l'iter di approvazione. C'è stato un confronto anche con categorie dei consumatori ed economiche, e il prodotto al momento mi sembra equilibrato. Ovviamente non perfetto, visto che le esigenze di tutti sono difficilmente contemperabili, però sono piuttosto soddisfatto e ci sarà tempo fra prima e seconda lettura di approfondire”. In merito ai controlli, “già oggi vengono fatto ai fini anche statistici. Categorie e associazioni saranno parte del processo di tutela dei diritti del consumo. Lo sanno bene, perché anche nella parte che struttura l'Authority del consumo ci sarà una forte connessione anche con le associazioni dei consumatori. Quindi cerchiamo di implementare il sistema, anche in una logica di rispetto dei parametri europei con la massima condivisione degli attori sul tema”.
Nel video l'intervista al Segretario all'Industria Fabio Righi