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Pubblicato il primo studio su sicurezza del vaccino Sputnik V condotto su un campione di popolazione sammarinese

In Italia variante Delta in aumento. Risale l'indice Rt nazionale mentre Pfizer è pronta a chiedere autorizzazione per terza dose

di Monica Fabbri
9 lug 2021

Pfizer e BioNTech hanno annunciato che nelle prossime settimane chiederanno alle autorità regolatorie, tra cui Fda e Ema, l'autorizzazione per la terza dose del vaccino anticovid. La mossa arriva dopo l'esame dei dati iniziali di una sperimentazione clinica: una terza iniezione aumenta gli anticorpi da 5 a 10 volte contro il ceppo originario e la variante Beta. Intanto, salgono ancora i casi in Italia e con essi, anche se di poco, il valore dell'Rt nazionale, che passa a 0.66 rispetto allo 0.63 della settimana scorsa. L'incidenza dei casi è di 11 ogni 100 mila abitanti, rispetto ai 9 di 7 giorni fa. Si parla di terza dose di vaccino anche sul Titano, che – intanto - appare sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale EclinicalMedicine, del gruppo The Lancet.



Nell'articolo viene pubblicato il primo studio osservazionale sulla sicurezza dello Sputnik, dall’acronimo “ROCCA”, realizzato da ISS in collaborazione con l’Università di Bologna. Dall'analisi su un campione di popolazione sammarinese, emerge che “il tasso dei sintomi locali è sostanzialmente inferiore a quelli osservati in altri studi sui vaccini anti-COVID-19, approvati”. “Per i partecipanti di età pari o superiore ai 60 anni - prosegue lo studio - possiamo affermare che Sputinik V non ha mostrato gravi problemi di sicurezza”. Nel complesso, “gli eventi avversi registrati hanno avuto un’incidenza simile ai dati disponibili su altri vaccini registrati e autorizzati in tutto il mondo”. I risultati suggeriscono quindi che Spuntnik ha un alto profilo di tollerabilità, efficacia e sicurezza. Il campione oggetto della pubblicazione rappresenta solo una parte degli oltre seimila volontari reclutati fino ad oggi: la collaborazione tra ISS e Università di Bologna proseguirà quindi con ulteriori analisi, utili anche a indagare le fasce di età più giovani e le categorie che presentano patologie specifiche come diabete o malattie neurologiche.




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