Quando la guerra blocca il diritto di andare a scuola: alla Conferenza Unesco anche San Marino

In queste ore il report Unesco che mette in guardia anche sui rischi concreti delle fake news

Oltre al dramma e alla violenza, c'è un ulteriore aspetto della guerra che interessa in particolare le giovani generazioni: la difficoltà di portare avanti gli studi. Il diritto all'educazione è uno dei temi al centro della Conferenza generale Unesco, dal 7 al 22 novembre. Tantissimi i ragazzi e le ragazze che, nel mondo, non possono più andare a scuola o lo fanno a fatica. In Ucraina sono state addirittura allestite aule sotterranee.

Alla Conferenza, a Parigi, partecipa anche San Marino con una delegazione guidata dal segretario all'Istruzione, Andrea Belluzzi, che interverrà mercoledì 8 novembre. Il Titano porterà, tra le altre cose, la sua esperienza sul fronte dell'inclusività tra i banchi di scuola, l'educazione alla pace, il lavoro svolto dal sistema sammarinese e la collaborazione tra istituti.

Proprio nelle scorse ore l'Unesco ha posto l'attenzione anche su un altro argomento: le fake news. Un fenomeno che, tramite i social, si sta diffondendo in modo esponenziale con effetti concreti su elezioni, guerre e opinione pubblica. L'organizzazione - tramite un sondaggio in 16 paesi al voto nel 2024 – ha rilevato che ben l'85% dei cittadini si dice preoccupato per l'impatto della disinformazione online. Quasi 9 su 10 chiedono regole. La stessa direttrice Unesco, Audrey Azoulay, parla di “gravi rischi per la vita sociale, la pace e la stabilità”.

Per questo è stato presentato un piano d'azione con misure concrete per tutte la parti, dalle istituzioni alle piattaforme. In un periodo segnato dalle tensioni internazionali, poi, le fake news diventano 'armi' digitali: infinite le possibilità, dalla realizzazione di video falsi per provocare indignazione o reazioni militari a immagini fuori contesto. Per non parlare dello sfruttamento dell'intelligenza artificiale.

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