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Quanto è radicato il fenomeno mafioso a San Marino? Il governo ha affidato un delicato incarico al tribunale

30 nov 2010
Quanto è radicato il fenomeno mafioso a San Marino? Il governo ha affidato un delicato incarico al tribunale
Quanto è radicato il fenomeno mafioso a San Marino? Il governo ha affidato un delicato incarico al tribunale
Di voci ne girano tante, a volte contraddittorie tra loro, ma di certezze, al momento, ve ne sono poche. Qualche pulce nell’orecchio l’ha piazzata la Fondazione Caponnetto in questi anni, che ha avvisato la Repubblica: non siete un’isola felice, la mafia è attorno a voi e, probabilmente, in mezzo a voi. Per avere un quadro più chiaro della situazione, e finalmente dati certi cui fare riferimento, il congresso di Stato lunedì ha approvato una delibera con la quale ha affidato un delicato incarico al magistrato dirigente del tribunale: due mesi di tempo per portare una relazione che focalizzi il fenomeno mafioso e delle infiltrazioni malavitose. “Personalmente sento l’esigenza di avere un quadro chiaro della situazione – ha spiegato il segretario di Stato alla Giustizia, Augusto Casali – Ma che non si basi su voci incontrollate, bensì arrivino dagli organi istituzionali”. Se sia l’anticamera della creazione di un vero pool antimafia a San Marino è presto per dirlo: certo dovranno mettersi in movimento forze dell’ordine, agenzia d’informazione finanziaria, Clo, tribunale. “C’è ancora chi sostiene che il fenomeno sia di entità trascurabile – continua Casali – io non la penso così. Sui casi coperti da segreto istruttorio non si interverrà, gli episodi specifici interessano fino a un certo punto”. Il riferimento è agli ultimi episodi rimbalzati all’onore della cronaca, il caso Fincapital, la società Seas, sui quali la magistratura ha aperto o aprirà dei fascicoli. “C’era la sensazione che a San Marino questi fenomeni non si stessero combattendo – conclude il segretario – è ora di fare qualcosa di concreto”.

Francesca Biliotti

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