Questione antenne: comitato di salute pubblica e Segreteria al territorio

Dopo l’installazione dell’antenna a Montalbo, a ridosso del cimitero, il comitato di salute pubblica annuncia esposti e ricorsi, anche in sede internazionale e auspica l’attivazione di un referendum sulla questione.
Il comitato rimarca lo sdegno per i metodi scorretti con cui si procede alla posa delle antenne Umts sul territorio. Ancora una volta, denuncia la nota, i lavori di posa sono avvenuti in tarda serata, all’insaputa di tutti e nel colpevole silenzio delle autorità che avevano promesso una informazione doverosa davanti ad oltre tremila firme di protesta contro un progetto mal presentato e ancora peggio gestito. Mi auguro, aggiunge Erik Casali, che la battaglia condotta da tanti cittadini preoccupati per l’imminente scarica di onde elettromagnetiche che stanno per arrivarci addosso, risvegli la coscienza di chi ci governa e faccia ripensare a un progetto la cui elevata pericolosità è fonte di paura per tutti gli abitanti di San Marino.
La Segreteria di Stato per il territorio ribadisce la serietà della pubblica amministrazione nella gestione delle procedure e nella comunicazione alla cittadinanza. Sull’opera, sottolinea una nota, abbiamo informato la giunta di castello di Città che non ha espresso nessun parere in merito ed è la valida opzione alla precedente ipotesi di installazione dell’impianto SMT sull’acquedotto di Santa Mustiola che aveva registrato la contrarietà dei residenti. Il sito di Montalbo ha avuto l’autorizzazione della commissione tutela ambientale, di quella urbanistica ed è stato approvato anche il relativo progetto legale. Di qui l’autorizzazione alla società Telecom sammarinese di realizzare l’opera.

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