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Radioterapia ad alta precisione: la Fondazione Veronesi guarda a San Marino

di Monica Fabbri
21 lug 2021

Un gruppo di investitori fra cui la Fondazione Umberto Veronesi guarda al Titano per stabilirvi un centro di eccellenza nelle cure oncologiche. Sull'argomento vige il massimo riserbo, ma “la manifestazione di interesse c'è ed è significativa”, riferiscono dal Governo. C'è insomma fiducia che quello che ad oggi è un forte interessamento si traduca in un progetto concreto. Il campo è quello della protonterapia, la forma più avanzata di radioterapia ad alta precisione: colpisce in maniera selettiva i tumori, risparmiando i tessuti sani. Con i protoni si possono trattare patologie oncologiche difficilmente curabili con altre particelle o con la chirurgia. In Italia i pazienti candidabili sono migliaia, una domanda che gli attuali centri italiani non riescono a soddisfare, costringendoli a viaggi della speranza all'estero.



Nel mondo questa rivoluzionaria terapia è presente in 107 centri, concentrati in Giappone e Stati Uniti. In Europa se ne contano 29, due dei quali in Italia, a Pavia e Trento. Un terzo, a Catania, tratta solo il melanoma oculare. L'Istituto Europeo di Oncologia ha posato, proprio a maggio, la prima pietra del Proton Center a Milano, e conta di trattare il primo paziente a luglio del 2023. Resterebbe quindi scoperta l'area del centro/sud Italia: e qui potrebbe entrare in gioco San Marino, per la posizione strategica e la possibilità di creare una rete oncologica con le zone limitrofe. Altissimo l'investimento necessario, basti pensare che il solo acceleratore di particelle costa 6 milioni. Per realizzare il nuovo centro di Milano ne serviranno 40 in 3 anni. La struttura non dovrà sorgere distante dall'ospedale e c'è ci indica il vecchio stabile con il tetto di eternit ai Tavolucci. Un'occasione – se il progetto dovesse andare in porto – anche per smantellare un edificio abbandonato a se stesso.


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