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Raid aereo su Tripoli: centinaia di morti. Stato di massima allerta nelle basi militari italiane

21 feb 2011
Raid aereo su Tripoli: centinaia di morti. Stato di massima allerta nelle basi militari italiane
Raid aereo su Tripoli: centinaia di morti. Stato di massima allerta nelle basi militari italiane
Le ultime notizie trapelano a fatica da Tripoli. Le rilanciano le tv arabe, dopo che nella capitale sono state interrotte le comunicazioni telefoniche e internet. Scontri e tensione dopo il discorso del figlio di Gheddafi, Seif al-Islam, che aveva promesso riforme ma minacciato: “Fermatevi o sarà guerra civile”. E così è stato. Spari e urla nella capitale, in fiamme il palazzo del popolo, uno dei principali edifici governativi. Dall'alto caccia militari dell'aviazione libica avrebbero eseguito dei raid contro i manifestanti. Per Al Jazeera nella capitale solo oggi ci sarebbero oltre 250 morti. Il bilancio ufficioso parla di quasi trecento vittime a Bengasi, caduta in mano ai rivoltosi, insieme a Sirte e ad altre città. E dalla Libia filtrano voci di forti dissidi nei vertici dell'esercito libico, al punto che sarebbe imminente un golpe militare contro Muammar Gheddafi guidato dal Capo di Stato maggiore aggiunto, El Mahdi El Arabi. Per tutta la giornata si sono rincorse voci di fuga del leader, ma secondo i siti di opposizione Gheddafi è ancora nel Paese. in serata il figlio ha ordinato la costituzione di una commissione d'inchiesta sulle violenze, capeggiata da un giudice libico e con la partecipazione di organizzazioni libiche e straniere che si battono per i diritti umani. Intanto il regime perde pezzi, ministri e ambasciatori hanno lasciato gli incarichi. E’ unanime la condanna internazionale per quanto accade nel Paese, mentre i cittadini stranieri cercano,con difficoltà di lasciare il paese.

g.b.

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