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Rapine nelle banche: quali sistemi di sicurezza

10 gen 2007
Il bio-digit
Il bio-digit
Negli anni ’80 arrivarono le prime bussole metal detector, capaci di rilevare peso e masse metalliche sospette. Da allora i sistemi di sicurezza nelle banche hanno visto una rapida e sostanziale accelerazione. Oggi c’è il biodigit: sistema biometrico di rilevazione, vero e proprio deterrente contro le rapine negli istituti di credito. Per poter entrare in banca è infatti necessario lasciare la propria impronta digitale, che viene associata ad una immagine ripresa da una mini-telecamera interna. Un vero e proprio biglietto da visita del cliente, ma soprattutto un sistema intelligente, in grado di riconoscere un dito “non vivo” -ò così si chiama in gergo una impronta adulterata o contraffatta - in questo caso l’ingresso verrebbe inibito.
I dati generati vengono archiviati in un computer dedicato e lì conservati per una settimana. Stando infatti alle regole poste dal garante della privacy italiano, dopo 7 giorni l’archivio verrà cancellato. Se, invece, a seguito di controlli o di un evento criminoso, fosse necessario visionare o estrapolare dati, è necessario utilizzare due chiavi: 1 card in possesso della banca, una alle forze dell’ordine.
“Negli istituti dove sono stati installati i biodigit, una trentina nel riminese e 15 in Repubblica – non si sono verificate rapine – è il responsabile della San Marino Sicurezza, Bruno Secchiaroli a dare garanzie ad un sistema che funge prevalentemente da deterrente. Da un anno nella filiale dell’Eurocommercialbank di Dogana, ma i sistemi di rilevazione biometrica sono installati anche nelle filiali del Credito Sammarinese, dell’Istituto Bancario Sammarinese,della Cassa di Risparmio, della Banca Commerciale.
Difficile prevedere l’evoluzione della tecnologia, ma si annunciano tempi duri per i rapinatori: ancora imperfetti e troppo costosi, ma a breve sul mercato saranno anche i sistemi per la rilevazione dell’impronta facciale.

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