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Rapine, si chiedono più misure di sicurezza alle banche

16 gen 2009
Rapina in banca
Rapina in banca
Ieri l’ultimo episodio di una lunga serie. Un uomo, solo, con il volto coperto da una sciarpa, è entrato nella filiale di Banca Intesa di via Roma e si è fatto consegnare il contante dalle casse, allontanandosi poi indisturbato. Ormai non fa neppure più notizia, forse perché – solitamente – questi episodi non degenerano. Così come eccezionale – ma poteva finire in tragedia – è stato il caso del direttore dell’agenzia di Piazza Malatesta della Banca Popolare Valconca che, nonostante fosse stato accoltellato all’addome, ha inseguito e bloccato un rapinatore. E’ successo lo scorso dicembre: è stata una delle 20 rapine del 2008; accompagnate da 6 assalti al bancomat.
Nel 2007 i colpi agli istituti di credito furono addirittura 30. Il sindacato dei bancari della provincia di Rimini della Cisl è preoccupato: “Non si tratta più di un evento stagionale - si legge in un comunicato - ma riguarda tutti i mesi dell’anno”. “Molte banche - sottolinea la Cisl - non stanno facendo abbastanza sul fronte della sicurezza, considerando le rapine come un fenomeno fisiologico. Questo ha comportato spesso l’eliminazione della guardia giurata. Inoltre, conclude la nota, in molti casi si tratta di sportelli pluri-rapinati a breve distanza tra loro”.

Gianmarco Morosini

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