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Rapporto Unicef 2011: migliora la condizione dei bimbi ma non degli adolescenti

25 feb 2011
Rapporto Unicef 2011: migliora la condizione dei bimbi ma non degli adolescenti
Costretti a crescere troppo in fretta. Ancora spaventosa l’incidenza del lavoro minorile nel mondo: riguarda 150 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni, con una maggiore incidenza nell’Africa sub-sahariana. Si stima inoltre che più di un milione siano detenuti. Ma l’Unicef nell’ultimo rapporto sottolinea un enorme paradosso: a fronte di bambini che lavorano precocemente, i giovani fronteggiano invece la grande crisi occupazionale. Se, dopotutto, negli ultimi 20 anni, la condizione dei bimbi fino ai 10 anni è migliorata, non si può dire altrettanto di quella degli adolescenti. C’è innanzitutto il problema dell’istruzione: più di 70 milioni di giovanissimi non frequentano la scuola media, le femmine più dei maschi. Un gap che resta anche nel livello di salute: seppur più sani in linea generale, i ragazzi lo sono comunque di più delle ragazze. Sono le adolescenti infatti che rischiano maggiormente di soffrire di problemi nutrizionali, come l’anemia. Per entrambi i sessi, però, l’obesità è motivo di preoccupazione, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo.

s.p.

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