Referendum Indipendenza: si dimette premier scozzese

“Mi dimetto, David Cameron si è rifiutato di impegnarsi per una seconda lettura a Westminster di una legge per maggiori poteri alla Scozia entro il 27 marzo 2015; non ci sarà comunque un nuovo referendum nel prossimo futuro”. A qualche ora dall'ufficializzazione della vittoria dei “no” - con una maggioranza del 55,3% - il premier scozzese Alex Salmond si è fatto polemicamente da parte. Già un ricordo il fairplay delle primissime dichiarazioni. “Accettiamo la vittoria del no” - aveva commentato a caldo Salmond -, e Cameron si era congratulato con lui chiedendogli di partecipare ai colloqui per una ulteriore devolution, all'interno del Regno Unito. La sterlina – nel frattempo - è volata ai massimi sull'euro da due anni a questa parte. Secessione evitata, dunque, e grande sollievo per la Regina Elisabetta II che avrebbe passato la notte in bianco per seguire il conteggio dei voti. “Gli Stati Uniti – ha dichiarato Obama - si congratulano con il popolo scozzese per il loro pieno ed energico esercizio di democrazia”. Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Parlamento europeo Schulz e dal presidente della Commissione europea Barroso. Ma il sogno indipendentista, in un'altra parte d'Europa, continua. Nonostante la sconfitta degli indipendentisti, il presidente della Generalitat catalana, Artur Mas, ha assicurato che malgrado tutto “il processo verso la secessione della Catalogna dalla Spagna va avanti”.

Gianmarco Morosini

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