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Relazione 2003 sullo stato della giustizia a San Marino

14 mag 2004
Relazione 2003 sullo stato della giustizia a San Marino
Relazione del Magistrato Dirigente sullo stato della giustizia nel 2003. Presenti anche alcuni suggerimenti per ottimizzare alcune procedure ed evitare la caduta in prescrizione di alcuni tipi di reati.
Al 31 dicembre 2003, in materia di incidenti sul lavoro, 41 i procedimenti iscritti a ruolo; 20 pendenti; 4 i rinvii a giudizio. Il Magistrato Dirigente ricorda che i ritardi nel deposito dei rapporti giudiziari e le carenze dell’organico dei magistrati, hanno determinato l’archiviazione di alcuni procedimenti per intervenuta prescrizione. Per cercare una soluzione si sono tenuti incontri specifici con l’obiettivo di individuare protocolli operativi più efficaci. E’ allo studio la proposta di estendere al Nucleo Interforze di Polizia, alcune competenze del Servizio di Igiene Ambientale. In sostanza alla Polizia Civile rimarrebbe l’attribuzione di raccogliere la notizia di reato, mentre il Nucleo Interforze si occuperebbe delle indagini e della stesura dei rapporti giudiziari. Il Magistrato Dirigente suggerisce interventi anche per le procedure di mano regia, vale a dire l’attività di riscossione dei crediti dello Stato, attualmente svolta dalle Guardie di Rocca. A fine 2003 erano pendenti 8290 casi. 4618 i pignoramenti non ancora eseguiti. L’auspicio è che l’annunciata esattoria unica, che trasferisce la riscossione dei crediti alla Banca centrale, divenga operativa entro il 2004. Sollecitate, inoltre, le aste pubbliche per i beni espropriati anche al fine di non disperderne il valore. La prossima – dopo anni in cui non venivano effettuate – sarà nel mese di giugno. Attualmente tutti i beni requisiti sono in deposito in un capannone a Gaviano e in un terreno pubblico: gli autoveicoli sono tutti in cattivo stato di conservazione anche perché da diversi anni sono tenuti all’aperto. Il loro valore commerciale è ormai nullo. Stesso discorso per gli altri beni, all’interno del capannone: sono obsoleti, mal conservati e non hanno possibilità di essere venduti. Preso atto di tale situazione il Magistrato Dirigente ha dato mandato di attivare iniziative per la liberazione del capannone di proprietà dello Stato e del terreno ove i beni sono depositati, compresa – in alcuni casi - la restituzione ai debitori.

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