TRADIZIONE

Richiamo religioso e valenza istituzionale, la suggestione della cerimonia del Corpus Domini

Profezia e concretezza, il Vescovo richiama all'impegno sociale dei politici

Le note dell'inno nazionale – accompagnate dal rombo delle salve di cannone – a dare il via alle celebrazioni sammarinesi della solennità del Corpo e Sangue di Cristo, più noto come Corpus Domini. In una Piazza della Libertà piena di gente e di sole. La ricorrenza, che ha conservato la propria importanza a San Marino nonostante in Italia, da anni, non faccia più parte delle festività nazionali; è caratterizzato da una particolare convergenza tra richiamo religioso e valenza istituzionale, che confluisce da secoli in un protocollo immutato.

I corpi militari schierati sul Pianello; costumi tradizionali e Collare per i Capitani Reggenti. I Capi di Stato - Nicola Selva e Michele Muratori - hanno quindi guidato la processione alla Basilica del Santo, dove monsignor Andrea Turazzi, vescovo di San Marino Montefeltro, ha celebrato la messa con frequenti richiami alle emergenze dell'attualità, in una giornata che quest'anno coincide con quella mondiale dei profughi. Ad assistere alla funzione, oltre ai fedeli, alcuni tra i massimi rappresentanti delle Istituzioni. Poi il ritorno della processione, con tutto il corpo diocesano, in Piazza della Libertà.

Sul Pianello – infine - l'ostensione del Corpus Domini, accompagnata dalle parole simbolo dell'impegno sociale, profezia e concretezza, il cui significato il vescovo propone dopo averle richiamate nelle giornate di riflessione e preghiera per i politici, insieme alla figura di Giorgio La Pira. Poi la benedizione sulla Repubblica con la Reggenza ad osservare dall'alto del balcone centrale di Palazzo Pubblico.

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