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Rientro a scuola: martedì le decisioni della Segreteria Istruzione. È caos in Italia

Tra gli obiettivi - anticipa il Segretario Andrea Belluzzi - diminuire i fattori di rischio nel momento del trasporto scolastico

di Annamaria Sirotti
4 gen 2021

Le riserve saranno sciolte domani, quando gli indirizzi della Segreteria Istruzione per il rientro a scuola verranno condivisi in Commissione e comunicati immediatamente alle famiglie. Un lavoro che prosegue tra incontri, confronti e monitoraggio: “Non abbiamo preso decisioni anticipate – dice il Segretario Andrea Belluzzi – ma preferito attendere l'evoluzione del quadro sanitario, per fare le scelte più opportune”. Un metodo in cui il Governo crede quello di decidere – di concerto fra Segreterie Istruzione e Sanità e Gruppo per l'Emergenza – passo a passo, sulla base dell'andamento del contagio: “Le ultime misure adottate – spiega Belluzzi - hanno prodotto risultati positivi, i numeri lo hanno evidenziato, e hanno aiutato a tenere la scuola aperta”. Resta fermo, fra gli obiettivi, quello di diminuire i fattori di rischio nel momento del trasporto scolastico: “Già nelle ultime settimane - dice ancora Belluzzi, ringraziando le famiglie - abbiamo visto diminuire la presenza degli studenti sui mezzi, soprattutto alle elementari, grazie alla collaborazione dei genitori che hanno accompagnato personalmente i bambini. Per quanto riguarda medie e superiori – stiamo affinando le decisioni, magari - anticipa - valutando l'adozione di modelli di didattica a distanza a rotazione”. 

Attesa fino a domani sul Titano; in Italia è già caos, perché se il Ministro Azzolina assicura rientro in presenza al 50% per le superiori, arrivano dalle Regioni i primi no: scuola a distanza fino al 31 gennaio in Veneto e Friuli-Venezia Giulia; in Campania fino all'11. Si pronuncia il mondo scientifico: per il Segretario del CTS Fabio Ciciliano “il problema non è tanto riaprire le scuole, quanto riuscire a tenerle aperte”; per il consulente del Ministero alla Sanità Walter Ricciardi “una riapertura al 50% è senza senso”, rimandandola “almeno a metà gennaio”. E arriva anche il rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità: tra settembre e dicembre, i focolai in ambito scolastico sono stati il 2%. Si ritiene che il ruolo della scuola nell'accelerare la trasmissione del virus in Europa sia “limitato”, definendola “ambiente relativamente sicuro, purché si adottino le precauzioni consolidate”. 



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