Logo San Marino RTV

Rifiuti: le cooperative difendono il porta a porta, ma non escludono di potersi riconvertire

di Mauro Torresi
14 mag 2020

Le parole del segretario di Stato al Territorio Stefano Canti in Commissione Ambiente hanno provocato una certa fibrillazione nel settore della raccolta rifiuti, tra gli operatori delle cooperative che se ne occupano a San Marino. Canti aveva parlato di costi elevati e di mancanza di risultati sperati, con il dato sul 2019: 43% di differenziata a fronte di un obiettivo del 70%. Nelle scorse ore la risposta degli operatori sull'argomento. La cooperativa Trasforma, tramite una nota, parla del 73,2% nel primo trimestre 2019. Gli fa eco la New Era, che opera in Città, a Faetano e a Montegiardino e, relativamente alla sua attività, spiega di aver raggiunto una media triennale del 77% di differenziata.

Nella bozza illustrata dal Segretario, il porta a porta si farebbe nelle aree industriali e, solo per l'organico, anche per tutti gli utenti. Gli altri rifiuti andrebbero in isole ecologiche intelligenti con cassonetti. Nei giorni scorsi, Canti ha assicurato che nessun operatore perderà il posto di lavoro, piuttosto “vi saranno nuove opportunità per elevarne le professionalità”. Prossimo passo: un'analisi costi-benefici sulla base di un ordine del giorno proposto dalla maggioranza e approvato.

Per Rete gli obiettivi dovranno coincidere con quelli previsti dall'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e San marino, scrive il movimento, “dovrà puntare ad una maggiore autonomia per la gestione dei propri rifiuti” e si dovrà arrivare a una strategia che includa il principio di ottimizzazione delle risorse esistenti e la riduzione dei rifiuti.

Nel servizio, le interviste a Federico Cavalli (membro del CdA di New Era) e Paolo Billi (presidente Cooperativa Trasforma)


Riproduzione riservata ©