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Riforma pensioni, il Direttivo Csdl non fa sconti: "Contenuti inaccettabili"

"Sconcertante la proposta di legare il Contributo dello Stato al Pil".

di Monica Fabbri
22 lug 2021
Riforma pensioni, il Direttivo Csdl non fa sconti: "Contenuti inaccettabili"
Riforma pensioni, il Direttivo Csdl non fa sconti: "Contenuti inaccettabili"

“È forse una provocazione per non fare la riforma pensionistica?” Se lo chiede il Consiglio Direttivo CsdL, che boccia senza indugi la proposta del Segretario Ciavatta. Inaccettabile, per il sindacato, l'aumento a 63 anni dell'età pensionabile con almeno 40 anni di versamenti. “No” forte anche all'incremento del contributo di solidarietà - applicato fin dallo scaglione di pensioni tra 1.000 e 1.300 euro - e all'aliquota per i soli lavoratori del 4%. “Sconcertante e gravissimo” il voler legare il contributo dello Stato al PIL: per la CSdL va invece progressivamente aumentato.

“Senza le risorse dello Stato – avverte - il sistema previdenziale non può reggere. Contributo dello Stato e solidità dei fondi pensionistici verranno quindi posti come elemento centrale e discriminante della trattativa. Di pensioni ne ha parlato, poco dopo l'incontro con Ciavatta, “Csdl informa”. Per Enzo Merlini quella bozza altro non è che una sostanziale riproposizione dell'ipotesi già presentata tre anni fa dal precedente Governo, e anche allora sonoramente bocciata dal sindacato.

“Metodo, consulenti e pensiero dominante non sono cambiati”, ha commentato Elio Pozzi. Per il Direttivo è una pura operazione contabile, ancora più semplicistica della precedente. Quota 103 penalizza - rimarca la Csdl - i lavoratori ormai prossimi alla pensione, che si vedrebbero aumentata l'età in modo secco e senza gradualità, e senza alcuna considerazione degli anni di versamenti previdenziali, in particolare di chi ha maturato una lunga contribuzione, anche molto superiore ai 40 anni. Inaccettabile – tuona il Direttivo - anche in considerazione di quanti hanno svolto lavori usuranti. Senza dimenticare le donne, molte delle quali hanno una vita lavorativa discontinua, per la cura di figli e famiglia. Torna poi la richiesta di inserire la previdenza in un quadro più ampio di riforme, nell'ottica di una visione di sistema. Viene quindi rinnovato l'appello al Segretario Ciavatta affinché coinvolga al tavolo della trattativa anche i colleghi di Finanze e Lavoro.





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