Logo San Marino RTV

Rimini, il capo della Polizia inaugura la nuova questura e parla di baby gang ed infiltrazioni criminalità

Il sindaco su "cittadella sicurezza" chiede allo Stato salto di qualità

10 nov 2022

Operativa di fatto dal dicembre 2020, in piena pandemia, la nuova sede della Questura di Rimini in piazzale Bornaccini ha atteso la presenza del prefetto Lamberto Giannini, Capo della Polizia, per l'ufficialità dell'inaugurazione. "Poter avere sedi importanti significa agevolare anche la produttività", ha detto Giannini ricordando come il servizio pubblico della polizia di Stato sia punto di riferimento per i cittadini. "Soprattutto per le categorie fragili, per i giovani e gli anziani che nelle divise devono trovare un punto di riferimento”.

Importante, per il questore Rosanna Lavezzaro, superare il concetto di provvisorietà che viene associato a questa sede. "E' di dominio pubblico l'esistenza di un progetto che individua nell'ex caserma militare Giulio Cesare - ha detto – la sede della “cittadella della sicurezza” dove si concentreranno prefettura, questura, polizia stradale, carabinieri forestali e il nucleo investigativo della guardia di finanza. Ma era importante celebrare questo passaggio”. Un progetto, quello della “cittadella della sicurezza” da sempre voluto dal Comune e caldeggiato per l'occasione dal sindaco Jamil Sadegholvaad, che allo Stato chiede uno scatto di qualità superiore per ottenerlo, anche in un ottica di risparmio sugli affitti.

Il primo cittadino riconosce poi l'attenzione riservata al territorio dal Capo della Polizia, a Rimini per la seconda volta in poco tempo. Giannini ribadisce la massima attenzione sulle infiltrazioni della criminalità organizzata, in un territorio appetibile come quello romagnolo. E sulle baby gang ricorda che il lavoro deve essere sinergico Da una parte c’è la Polizia che con il controllo del territorio farà la sua parte, ma bisogna intervenire anche su questi giovani, perché il loro percorso non è già segnato.  Poi il taglio del nastro, sorretto dai nipoti del sovrintendente Antonio Mosca, che morì per le ferite subite durante nel corso di una sparatoria con i membri della Uno Bianca. Affinché la memoria sia punto da cui ripartire.






Riproduzione riservata ©