Rimini: al via la raccolta firme per la petizione "A che gioco giochiamo"

“Odiavo giocare, ma allo stesso tempo amavo farmi del male”. Ha preferito non mostrare il volto, un giocatore d'azzardo patologico, ma la sua testimonianza ha mostrato quanto possa essere distruttiva – per l'esistenza di una persona – una macchinetta come il videopoker, e non solo. La ludopatia è in costante aumento in Italia; nel 2016 – nel “gioco” - milioni di cittadini hanno bruciato 95 miliardi di euro. Il nostro circondario non fa eccezione. Nel 2015 sono stati spesi 600 milioni in Provincia. Gli organizzatori della campagna promossa da Slotmob Rimini – e sostenuta da oltre 50 realtà nel territorio, tra le quali la Papa Giovanni XXIII – parlano di vera e propria pandemia. E anche i più giovani - ha sottolineato Cristian Tamagnini, coordinatore sportello GAP - sono a rischio. Per cercare di arginare il fenomeno, per 4 sabati – a partire da oggi – è attiva una raccolta firme in Piazza Cavour, per sostenere una petizione che - ha detto Paolo Maroncelli, coordinatore Slotmob Rimini - cammina su due direttrici. Nella petizione si chiede una limitazione degli orari di apertura delle sale slot; vietare l'accesso - tramite la wireless pubblica - ai siti on-line di gioco d'azzardo; premiare gli esercizi commerciali che decidono di disinstallare i videopoker. Tra i vari punti anche la richiesta, alle Autorità riminesi, di rivedere gli accordi che riguardano l'autorizzazione della pubblicità della “Giochi del Titano”.

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