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Rimini Yacht: riaperta l'ambasciata italiana a Tripoli, ma di Giulio Lolli nessuna traccia

6 set 2011
Rimini Yacht: riaperta l'ambasciata italiana a Tripoli, ma di Giulio Lolli nessuna traccia
Rimini Yacht: riaperta l'ambasciata italiana a Tripoli, ma di Giulio Lolli nessuna traccia
La capitale libica è saldamente in mano agli insorti del CNT ma anche se l’ambasciata italiana è stata riaperta da alcuni giorni non è affatto semplice il dialogo e lo scambio di informazioni. Non è infatti ancora stato possibile accertare se Giulio Lolli si trovi ancora nel carcere in cui era detenuto sicuramente fino a marzo. Da quel momento nessuna informazione certa. Nella prima fase, perché le autorità libiche in carica avevano interrotto le relazioni ufficiali con l’ambasciata italiana in seguito alla partecipazione dell’Italia alla Missione Nato. Ora, invece, il problema è il caos. L’ambasciata è stata riaperta ma se Lolli sia ancora in carcere, non sono riusciti ad appurarlo. Tra le ipotesi, anzi, c’è anche quella secondo cui tutte le prigioni sarebbero state aperte e svuotate con l’arrivo degli insorti. E Lolli quindi potrebbe aver approfittato della confusione per far perdere nuovamente le sue tracce. Improbabile, invece, l’opzione più nefasta: ovvero che sia rimasto vittima dei bombardamenti Nato. Gli stessi inquirenti che hanno scoperto la maxitruffa Rimini Yacht e che lo hanno indagato si augurano, innanzitutto, che sia ancora vivo.

Luca Salvatori

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