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Rischio idrogeologico: attenzione alta anche a San Marino

Negli ultimi anni, a livello globale, è aumentata esponenzialmente la percentuale di calamità legate all'acqua

di Giacomo Barducci
30 nov 2022

Fra il 2001 e il 2018 il 74% dei disastri naturali sono stati causati da maltempo, inondazioni o più in generale fenomeni legati all'acqua. Alluvioni e siccità sono due facce dello stesso fenomeno, il riscaldamento globale. Disastri come Ischia potrebbero diventare sempre più frequenti.

"Ischia è un'isola vulcanica formata quindi da uno strato superficiale di sedimenti non consolidati, quindi ceneri e lapilli provenienti dalle eruzioni del passato - spiega Valentina Ugolini, geologa della Protezione Civile di San Marino - e questi sono sedimenti particolari che non riescono a drenare l'acqua in eccesso e che quindi a seguito delle piogge intense hanno generato questa enorme colata di fango".

"Il nostro territorio - aggiunge Valentina Ugolini - è caratterizzato da terreni completamente differenti da quelli dell'isola in quanto sono di natura sedimentaria e non certo vulcanica. Tuttavia anche i nostri terreni e le nostre rocce hanno un'intrinseca propensione nell'innesco di fenomeni franosi che sono presenti sul nostro territorio".   

Per ridurre il rischio di dissesti idrogeologici, sottolinea Valentina Ugolini, ci sono strumenti ed interventi da attuare, oltre al controllo delle aree più esposte.

"Ci sono parti del territorio, quindi tutte le aree calanchive, le parti dei Castelli di Fiorentino, Montegiardino, Faetano hanno delle caratteristiche geologiche che le rendono un po' più propense ai fenomeni franosi - evidenzia Valentina Ugolini - ci sono poi ad oggi aree con fenomeni attivi ed altre che sono state interessate in passato. Tutte queste zone sono comunque attenzionate e monitorate sia da noi che dagli uffici dello stato che si occupano di monitoraggio del territorio".

Nel servizio l'intervista a Valentina Ugolini (Geologa Protezione Civile San Marino)   





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