La riviera continua la sua battaglia contro l’abusivismo

L’offensiva ai vù cumprà è cominciata. La stagione estiva sta per aprirsi, ma sulle spiagge italiane già fioccano multe salate a chi ha l’ardire di acquistare sul bagnasciuga griffe taroccate. E’ successo sotto gli ombrelloni di Jesolo, dove una turista 65enne ha sborsato mille euro per essere stata colta in fragrante mentre comprava da un senegalese. La lotta all’abusivismo è una delle priorità anche della polizia di Rimini. L’anno scorso, tra penale e amministrativo, sono stati sequestrati 30.000 oggetti per un valore di 350.000 euro. La squadra nautica della polizia di Stato ha ripreso i controlli sulla spiaggia ancor prima dell’apertura della stagione, per un monitoraggio completo. D’estate il servizio viene potenziato con più personale e attività giornaliera lungo la costa. Le zone calde sono quelle di Rivabella e Marina Centro. La presenza degli agenti scatena quasi sempre un fuggi fuggi generale tra i venditori irregolari. La tolleranza zero, però, non piace a chi lavora con i turisti. Si teme che colpire anche l’acquirente possa rappresentare una cattiva pubblicità per la riviera. Ma le regole sono chiare: i trasgressori vanno puniti e non basta, per stroncare il commercio abusivo sulla spiaggia, colpire solo l’ambulante senza licenza. Non è sempre facile far rispettare i divieti, soprattutto con l’arrivo di milioni di turisti e centinaia di vù cumprà.

Monica Fabbri

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