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Sammarinesi favorevoli all'Accordo Ue ma si teme l'aumento di immigrazione e criminalità

Il professor Michele Chiaruzzi: "Tra i sì prevalgono i giovani, chi ha un'elevata istruzione e un orientamento politico di centro e sinistra".

di Luca Salvatori
4 feb 2025
L'intervista al Direttore Crri Unirs, Michele Chiaruzzi
L'intervista al Direttore Crri Unirs, Michele Chiaruzzi

Ad un anno dal sondaggio in cui era emersa una larga maggioranza dei sammarinesi – circa il 62% - che avrebbe votato favorevolmente un referendum sull'Accordo di Associazione con l'Unione Europea, il Centro di Ricerca per le Relazioni Internazionali dell'Università di San Marino, analizza il dato nel dettaglio con un nuovo 'Quaderno' appena pubblicato.

“I favorevoli all'accordo – commenta il Direttore Crri Unirs, Michele Chiaruzzi – aumentano con l'aumentare del tasso di istruzione, sono prevalentemente giovani e hanno un orientamento politico di centro e sinistra”. Ma quali sono le ragioni alla base dell'orientamento filo-europeista dei sammarinesi? “Soprattutto – prosegue Chiaruzzi – la prosperità economica che si immagina favorita da un accordo; la mobilità, in particolare per i giovani; e la possibilità di trarre benefici dalla libera circolazione”.

Dal sondaggio emerge, inoltre, che il 70% dei sammarinesi si attende, con l'Accordo Ue, un aumento della criminalità e dell'immigrazione e ritiene, in maggioranza, che la sovranità sammarinese non verrebbe valorizzata.

“L'idea che mi sono fatto io – osserva Chiaruzzi – è che i sammarinesi considerino la sovranità sammarinese un fatto consolidato, a prescindere dalle relazioni con l'Unione Europea. Per quel che riguarda invece l'immigrazione e la criminalità le persone pensano che con l'accordo aumenterebbero con l'aumentare delle persone provenienti da fuori territorio. Ciò che indaga questo lavoro è la percezione che può essere anche sfasata o errata. E può essere soprattutto mutevole nel tempo. Tanto che potremmo immaginare, ed è nostra intenzione, di ripetere questo tipo di studio altre volte e farne una specie di osservatorio sulla percezione dell'opinione pubblica sammarinese, che naturalmente cambierà. Anzi, potrebbe già essere cambiata”.





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