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San Marino commemora la liberazione dal fascismo

28 lug 2011
68 anni fa: 28 luglio 1943. All’indomani dello scioglimento del partito fascista sammarinese, si tiene una grande assemblea popolare al teatro concordia di Borgo: viene stilato un ordine del giorno da presentare alla Reggenza. Si scioglie così il consiglio grande e generale, allora consiglio principe e sovrano, sostituito da un comitato ristretto – 30 i membri. Pochi giorni dopo, la nomina di un Congresso di Stato straordinario, in attesa di nuove elezioni. Si terranno il successivo 5 settembre.
Solo tre giorni prima, il 25 luglio si era chiusa la parabola politica del fascismo in Italia, con la sfiducia del Gran Consiglio e le inevitabili dimissioni di Mussolini. Vent’anni di regime a San Marino: un periodo buio, senza una opposizione ufficiale, nemmeno sul piano culturale, segnato dallo stretto rapporto con il partito fascista italiano in politica estera, e in politica interna l’ossequio ai suoi dettami e scelte. Festa del 28 luglio oggi, con la corona d’alloro depositata davanti a Palazzo Begni e forze politiche insieme simbolicamente proprio al teatro concordia di Borgo: non si festeggia solo la caduta del fascismo e la libertà ritrovata, ma idealmente un patrimonio di valori fondanti per la comunità: la libertà e la democrazia.

Annamaria Sirotti

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