Da San Marino le congratulazioni a Obama e un'analisi del voto

Al di là della retorica, dell'entuasiasmo tipico del discorso del vincitore davanti al suo popolo, la Repubblica di San Marino legge il voto americano tentando un'analisi. E parte da un'America che esce dalle urne sicuramente più impaurita, provata da quattro anni che dovevano portare sogni ed energia e che invece hanno lasciato amarezza e debolezze. Ma crede alle promesse, a chi dice forte del consenso “il meglio deve ancora venire”. Paolo Rondelli, ambasciatore di San Marino negli Stati Uniti, ha seguito con attenzione questa lunghissima campagna elettorale dove parole come sogno, speranza e promessa sono state distribuite in dosi generose. “Gli stati Uniti ci credono ancora- ha detto- con meno entusiasmo, la crisi ne ha spento molto. Ma il consenso c'è stato, forse anche al di sopra delle aspettative”. Chi legge il voto Usa pensando alle vicende europee vede nella rielezione di Barack Obama un segnale positivo “In politica estera il Presidente ha avuto sempre maggiore apertura verso l'Unione, un interessamento fondamentale in questo periodo di contrazione economica” conferma Paolo Rondelli.
Il Segretario Mularoni e i Capitani Reggenti faranno partire da San Marino, dove la campagna elettorale è ormai alle battute finali, due messaggi di congratulazioni per il Presidente. ll Psd scrive in una nota di sentirsi in sintonia con lo spirito che ha permesso ai democratici di riconquistare, cosa non affatto scontata, la Casa Bianca. Il messaggio della Csdl al sindacato degli Usa sottolinea proprio l'importanza del consenso popolare: “testimonianza del bisogno dei cittadini di una politica più attenta alla dimensione del sociale”.
Chiuse le urne, arriva l'impresa più ardua: ridare corpo al “sogno americano”, che appare meno retorico di come negli ultimi anni l'abbiamo visto raccontato e celebrato. Nel video l'intervista a Paolo Rondelli, Ambasciatore di San Marino negli Stati Uniti e Paola Vincenzi, Associazione Fratellanza San Marino America

Sara Bucci

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