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San Marino guarda all'accordo, in dirittura d'arrivo, con l'Italia per la fornitura delle dosi

AstraZeneca ha annunciato i risultati della sperimentazione di quello sviluppato insieme all'Università di Oxford. La soddisfazione del virologo riminese Giacomo Gorini

23 nov 2020
in collegamento Giacomo Gorini
in collegamento Giacomo Gorini

“Avere dato un contributo ed essere stato presente in questa impresa è un onore indescrivibile. Dopo un anno lontano da casa, in solitudine e con solo questo progetto a scandire il tempo, sono sopraffatto dalla notizia ed è difficile per me descrivere come mi sento”. Così su facebook il virologo riminese dello Jenner Institute, Giacomo Gorini nel giorno dell'annuncio dei risultati della sperimentazione del vaccino anti-Covid targato AstraZeneca, sviluppato insieme all'Università di Oxford e l'Irbm di Pomezia

Due differenti tipologie di dosaggio, spiega il colosso farmaceutico: uno con efficacia del 90% e la massima tollerabilità per le persone anziane, prevede l'inoculazione di mezza dose e un richiamo, con dose completa, dopo un mese. Il secondo con efficacia del 62%, prevede la somministrazione di due dosi piene a distanza di un mese. L'analisi combinata dei due regimi ha dato efficacia media del vaccino pari al 70%. Ora saranno effettuate ulteriori analisi per stabilire la durata della protezione. Prospettata una diffusione a basso costo: 2 euro e 80 centesimi per una dose completa. AstraZeneca conta di poter rendere disponibili oltre 3 miliardi di dosi nel 2021, in attesa di approvazione. Il vaccino, sottolinea l'azienda, può essere conservato, trasportato e maneggiato a normali condizioni di refrigerazione (2-8 gradi Celsius) per almeno 6 mesi e somministrato all'interno di strutture sanitarie esistenti. 

"Notizie incoraggianti” per il Ministro Roberto Speranza. “Nel progetto – ricorda - sono coinvolte importanti realtà italiane, come l'Irbm di Pomezia e la Catalent di Anagni. Serve ancora tanta prudenza, ma sarà la ricerca scientifica a portare l'umanità fuori da questa crisi".

Mentre il mondo saluta i risultati della sperimentazione del vaccino di Oxford, il Titano già da mesi lavora per garantire delle dosi anche ai propri cittadini, puntando per la fornitura sul canale italiano in grado di far da tramite con la Commissione europea per l'assegnazione, in deroga, di un quantitativo ad uno Stato terzo come San Marino. Dopo l'accordo di collaborazione siglato nel marzo scorso, infatti l'impegno della Segreteria di Stato per la Sanità ora si concentra proprio sulla firma di un nuovo memorandum specifico, in dirittura d'arrivo, con il Ministero della Salute. Già fatta una richiesta preventiva per oltre 20mila dosi.


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