A San Marino la Lis viene riconosciuta come lingua a tutti gli effetti

È un passo in avanti per una disabilità “invisibile”.
La lingua dei segni italiana, la Lis, è stata riconosciuta durante la seduta consiliare di fine febbraio. Permette alle persone affette da sordità di esprimersi e comunicare. Una tappa importante per permettere l'affermazione dell'identità linguistica della comunità dei sordi e per garantire un'istruzione adeguata.

Due i pilastri su cui ruotava la richiesta: la prevenzione con diagnosi precoce per un intervento tempestivo e il pieno riconoscimento nella scuola della lingua dei segni.

“Rispondere a questa istanza – ha detto il Segretario Franco Santi - ci dà la possibilità di fare il quadro sulla lingua dei segni, affinché anche in Repubblica sia riconosciuta come lingua, consentita e agevolata nei rapporti con le amministrazioni pubbliche e gli enti locali”.

Una quindicina, sul Titano, i sordi dalla nascita e dal 2013 l'Associazione Sportiva e Culturale Sordi Sammarinesi è operativa con corsi a più livelli, workshop, iniziative sportive e affiancamento di un interprete per gli spettacoli teatrali, insieme alla commissione Csd Onu.

L'Associazione intanto sta lavorando anche per arrivare a formare degli interpreti sul territorio, figura fondamentale per evitare che i sordi vengano sistematicamente esclusi dalla vita sociale e culturale.
Per la vicina Italia il riconoscimento della Lis non è ancora stato portato a termine.
“Difatti illustri studiosi della lingua dei segni e molte associazioni italiane – ci tengono a sottolineare - si sono complimentati per il grande risultato raggiunto”.

Nel video l'intervista a Cristina Morri, Presidente Associazione Sportiva e Culturale Sordi Sammarinesi.

Silvia Sacchi

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