Sanità: "San Marino non rifiuta nessuno"

“Nessuna apartheid sanitaria e umanitaria”. Sul caso dell'incidente al confine di Montelicciano ed al clamore mediatico suscitato dalle dichiarazioni di Michele Nardella, medico del pronto soccorso di Sassocorvaro che ha parlato di un rifiuto da parte di San Marino di prestare la cure, costringendo una ragazzina ferita ad un viaggio di un'ora per raggiungere l'ospedale di Urbino, ci sono verifiche in corso ma intanto l'ISS affida ai numeri la smentita: nel 2017 ci sono stati 31 soccorsi a cittadini provenienti dalle Marche e 15 ricoveri. Nel 2018 ad oggi 19 accessi di cui 7 ricoveri. Tutto in virtù di un accordo in fase di implementazione. Se la ragazzina rimasta coinvolta nell'incidente di sabato fosse stata in codice rosso sarebbe stata accolta, così come se l'ambulanza del 118 fosse arrivata direttamente al pronto soccorso dell'ospedale di Stato.

Da noi contatto il medico del 118 Michele Nardella, che ha soccorso la ragazzina ferita, ha parlato dell'ennesimo caso di rifiuto, così come già avvenuto con le richieste partite dalla casa di riposo a Montelicciano, Serenity House, a 200 metri dal confine. “Vale lo stesso discorso - risponde l'Iss- i 118 vengono attivati qualora ci siano codici rossi, in casi di codici gialli sono gli operatori a confrontarsi per stabile il nosocomio più idoneo”. Sul caso, anche per via del clamore mediatico suscitato, interviene anche il segretario alla Sanità Franco Santi.

Nel video l'intervista a Franco Santi ed al Direttore Iss Andrea Gualtieri

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