Santo Pellegrinaggio d’Avvento nella Cuba di Castro

Santo taumaturgo protettore della povera gente che chiede salute e benessere in suo nome fa voti d’amore. Storica processione mai vista a Cuba dalla rivoluzione. A piedi e in ginocchio giaculando e facendo penitenza fino a El Rincon estremo sud dell’Havana; il paesino dei miracoli dall’embargo alla grande crisi, luogo “gettonatissimo” non soltanto dai credenti, ma per tradizione e sincretismo, da tanti Cubani non sempre Cristiani e tanto meno Cattolici. El viejo, - il vecchio uomo – Babalu Aye nel dialetto locale, l’occhio della divinità detta Orisha per la credenza popolare della Santeria. Una miscellanea di fedi e tradizioni che mescolano il Cristianesimo americano con la religione degli schiavi d’Africa ancora seguitissimi e considerati una medicina popolare al limite della blasfemia. I fedeli pregano mentre i Santeros vestono il bianco e fumano sigari. Fare promesse ogni anno e accendere ceri al Candelabro di Lazaro come preparazione al Natale è il comportamento di una vita per molti anziani. La via principale di El Rincon è un palcoscenico dove si canta e balla mangiando prelibatezze a base di maiale – che non è certo l’animale sacro per eccellenza, a parte la tradizione delle campagne legata a Sant’Antonio Abate del contado- un segno dei tempi ancora una volta millenari in poco più di mezzo secolo dalla rivoluzione castrista.

Francesco Zingrillo

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