UCRAINA E MEDIO ORIENTE

Scenari di guerra, Mannocchi: “Negoziazione possibile solo ripensando i rapporti tra Stati”

L'analisi della giornalista e inviata di guerra, neo vincitrice del Premio Internazionale Emma Rossi

Dall'Ucraina al dramma in Medio Oriente: una analisi sugli attuali scenari di guerra e geopolitici dalla neo vincitrice del Premio Internazionale Emma Rossi, Francesca Mannocchi: giornalista e 'inviata di guerra', definizione che dopotutto non le piace - confessa - perché contiene “il testosterone” - spiega durante la serata di premiazione  - di molti colleghi giornalisti uomini cui manca in fondo l'idea di fare la guerra e la vanno a cercare". Questi plotoni di giornalisti "testosteronici" lei li chiama ironicamente i “macho macho bang bang”, “si dimenticano - dice -  di raccontare il vero segreto della guerra, ovvero non solo chi muore o combatte ma chi sopravvive".

Mannocchi, che a giorni tornerà in Israele e nei territori palestinesi per seguire il dramma delle popolazione, ritiene che “ciò che sta accadendo porti a pensare che i nostri figli vivranno in un mondo che è già e sarà sempre di più diverso da quello che abbiamo conosciuto. E' un mondo che ci impone di unire i puntini della storia, i puntini della geografia, i puntini della politica in un modo inedito e nuovo – continua - e che ci richiede nuove parole d'ordine per cercare dei percorsi di negoziazione e di pace qualora sarà mai possibile in alcuni di questi scenari, che devono farci ripensare i rapporti tra gli Stati ma anche i rapporti tra le persone”. E ancora: “Diceva una scrittrice austriaca che amo molto, Ingeborg Bachmann, che alcune forme di radicalismo si annidano anche banalmente nella relazione tra un uomo e una donna. Ed è così: per pensare la pace, per pensare la speranza – conclude - bisogna ripensare i rapporti tra i singoli individui e poi, ingigantendo, tra Stati e Istituzioni”.

Nel video l'intervista a Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice, vincitrice Premio Internazionale Emma Rossi.

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