Sciopero a macchia di leopardo per i bagnini contro la direttiva Bolkenstein

Doppio scenario sulle spiagge italiane. Effetto inverno per i bagnini che hanno deciso di staccare i basamenti degli ombrelloni in segno di protesta ed effetto vacanziero, per chi ha scelto l'assetto regolare. La protesta dei bagnini contro la direttiva Bolkestein ha due facce. La Romagna aderisce dalle 9 alle 11, Rimini no. Il mostro è la direttiva Bolkesten varata dall'Unione europea che prevede, a partire dal 1° gennaio 2016 l'assegnazione delle concessioni demaniali tramite aste pubbliche.
"Il ministro del Turismo Piero Gnudi ha preso l'impegno 8 mesi fa di predisporre un decreto che tuteli la peculiarità dell'offerta balneare italiana - ci ha detto Giorgio Mussoni di Oasi Confartigianto che non aderisce - ne sono passati solo 5. Questa è una protesta inutile". Il resto della Romagna non è dello stesso avviso e la Sib-Confcommercio dell'Emilia Romagna parla di un successo. Attualmente, nel Paese, sono attive 30mila aziende balneari e sono oltre 600mila i lavoratori del settore.

Valentina Antonioli

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