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Scuola: allo studio cambiamenti per i plessi di Montegiardino e Faetano

Al momento si parla ancora di idee. Lonfernini ribadisce, poi, l'ok all'ipotesi concorsi. Dalla Dc interviene Pasquale Valentini, già segretario all'Istruzione

di Mauro Torresi
12 giu 2025

Dossier che accende gli animi quello della scuola: accorpamenti o trasferimenti di plessi sono tra i possibili effetti della futura riforma. A Viceversa il punto della situazione. Tra le novità: l'idea di riorganizzare le scuole a Montegiardino e Faetano. L'impostazione è di "non chiudere nessuna delle due strutture - spiega Teodoro Lonfernini, segretario di Stato Istruzione e Cultura - ma 'posizionarle' per gradi scolastici. Quindi a Montegiardino, eventualmente, la parte relativa all'Infanzia. A Faetano le Elementari, o viceversa, in base a un approfondimento che ho richiesto".

Ancora nulla è certo. Si dovrà poi decidere, nei prossimi mesi, l'eventuale spostamento della scuola di Fiorentino verso Chiesanuova (o il contrario). Già messo in campo, invece, il trasferimento dell'Infanzia di Città verso Murata per il 2025/2026. Lonfernini ha più volte assicurato che ci sarà il massimo confronto, guardando all'interesse degli alunni e a una didattica di qualità. Nessuna "logica di risparmio - sottolinea - perché anche quest'anno, e la previsione sarà così  per i prossimi anni, la voce di bilancio dedicata agli investimenti nel settore dell'educazione e dell'istruzione rimarrà tra le più alte in assoluto".

Critico il Comitato Scuole Vive nei Castelli che chiede di mantenere i plessi come servizio per la comunità. "Un elemento imprescindibile per la cittadinanza - lo definisce Giacomo Rinaldi, esponente del Comitato e Capitano di Castello di Montegiardino - un punto di riferimento, un luogo dove viene forgiato il cittadino del futuro. Pensare di dover rinunciare ad uno dei pochi presidi che lo Stato ha lasciato nei nostri territori ci fa preoccupare. E non poco".

Lonfernini ribadisce l'intenzione di utilizzare i concorsi per i docenti, tenendo conto anche della condizione dei precari. "Non avremo la possibilità di introdurli il prossimo anno? Lo faremo fra due o fra tre anni? Credo che gli strumenti lo Stato li debba avere". Proprio sui concorsi interviene, con una nota, Pasquale Valentini, già segretario all'Istruzione ed esponente Dc. Il percorso per accedere alla professione, scrive, “è già ben delineato dalle norme e dalla prassi”, tra laurea, Tfa e graduatorie. “Pensare di introdurre un'ulteriore forma di concorso”, prosegue Valentini, è “ingiustificato e causa di ulteriore precariato e di ingiustizia rispetto al resto del pubblico impiego”.

Nel servizio un estratto delle dichiarazioni di Teodoro Lonfernini (segretario di Stato Istruzione e Cultura) e Giacomo Rinaldi (Comitato Scuole Vive nei Castelli)

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