"Semaforo alimentare", la proposta delle multinazionali che potrebbe penalizzare il made in Italy

Un semaforo sugli alimenti per avvisare il consumatore sul contenuto calorico, salino o di zuccheri dei cibi. Una proposta già sentita ma che ora viene rilanciata con forza da sei multinazionali del cibo - Coca-Cola, PepsiCo, Mars, Mondelez, Nestlé e Unilever – che ben presto, comunicano, la applicheranno unilateralmente sui propri prodotti venduti in tutta Europa.
Per Carlo Rienzi, presidente Codacons, si tratta di una “semplificazione estrema, fuorviante ed ingannevole”. Il messaggio lanciato dal semaforo è infatti che alcuni prodotti facciano male a prescindere, senza tenere conto delle quantità consumate. Una sorta di boicottaggio per il Made in Italy. Alimenti tipici quali olio d’oliva, prosciutto e formaggi potrebbero infatti ritrovarsi un imbarazzante bollino rosso. Oppure, non potendo il sistema di bollinatura essere reso obbligatorio per tutti i prodotti, quelli italiani si troverebbero a essere esposti nei supermercati privi di bollino, magari a fianco di un articolo con rassicurante bollino verde. Un sistema che «appiattisce i consumi alimentari a scapito della dieta mediterranea» accusa la vicepresidente di Confindustria Lisa Ferrarini. Il disegno delle sei multinazionali è quello di ottenere il massimo: sostituire gli ingredienti ipercalorici con sostanze di laboratorio, risparmiare sui costi di produzione, ottenere il bollino verde e mettere in difficoltà la concorrenza mediterranea tradizionalmente più forte sul terreno del gusto e della qualità. Alla faccia della “lettera scarlatta” simbolo di sicura minaccia per la nostra salute.

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