Sessualità e giovani, lo psicologo Marini: "Non lasciarli soli"

Ieri sera l'evento pubblico organizzato dall’associazione Accoglienza della Vita

E' il grande dilemma dei genitori: come spiegare la sessualità ai propri figli? La responsabilità passa dalla conoscenza, la famiglia è la principale agenzia educativa, ma la questione è spinosa e ancora troppo spesso concepita come un tabù. Timori e pudore fanno da ostacolo e c'è chi preferisce delegare ad altri. Se ne è parlato nell'evento pubblico “Sulla sessualità e dintorni”, organizzato dall’associazione Accoglienza della Vita, insieme all’Associazione guide esploratori cattolici sammarinesi e all’Azione Cattolica diocesana. Appuntamento che si inserisce nella più ampia iniziativa degli “ottanta giorni per la vita”, indetti a novembre dal vescovo Andrea Turazzi.

Lo psicologo e psicoterapeuta Daniele Marini che già collabora con istituti scolastici per progetti nelle scuole primarie e secondarie inferiori sul tema dell’educazione all’affettività, ha accompagnato adulti e giovani in un viaggio alla riscoperta della sessualità, per rispondere a dubbi e timori. Cosa significa educare i nostri giovani ad una sessualità responsabile? E' questa la domanda fondamentale, soprattutto nel tempo in cui viviamo, “fluido”, come ci ricordano gli esperti. Alla base di tutto c'è la parola rispetto. Il consiglio di Marini, ai genitori, è di stimolare un dialogo aperto ma non invadente. La tecnologia nel vissuto quotidiano espone i giovani a rischi, disinformazione ed imbarazzo. Un errore da non fare – consiglia lo psicologo - è di lasciarli soli nella conoscenza del proprio corpo e della propria sessualità.

Nel servizio l'intervista allo psicoterapeuta Daniele Marini
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