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Sfida dell'inclusione e nuovi traguardi: la visione rivoluzionaria di Canevaro e Rossi

Alla serata, organizzata da Libera, tre ex Segretari di Stato al tavolo dei relatori.

di Monica Fabbri
8 giu 2022
Sfida dell'inclusione e nuovi traguardi:  la visione rivoluzionaria di Canevaro e Rossi

L'evento è nato nel giro di un pomeriggio, spontaneamente, dopo la notizia della morte di Andrea Canevaro, padre fondatore dell'integrazione scolastica, collaboratore di lunga data dell'ISS, professore che ha cresciuto generazioni di insegnanti, pedagogisti, educatori. Un modo – spiega Michele Muratori - per rendere omaggio alla sua figura e a quella di Emma Rossi, fondatrice del Servizio Minori e protagonista della politica sammarinese.

Nel titolo “L'aia delle idee”, il senso profondo della serata, che parte proprio da due menti innovative, coraggiose, lungimiranti, che hanno rivoluzionato il pensiero. L'obiettivo è proiettare il loro lascito alle politiche attuali. Non è un caso che al tavolo dei relatori ci siano ben tre ex Segretari di Stato: Iro Belluzzi al lavoro, Franco Santi alla sanità, Giuseppe Morganti all'istruzione.

"Canevaro e Rossi – afferma Mimma Zavoli – hanno vinto una grande scommessa: hanno impostato una rivoluzionaria visione culturale rispetto ai bisogni che ruotano intorno alle persone speciali, in un momento in cui San Marino non era culturalmente pronto". "Il Colore del Grano – ricorda lo psicologo Riccardo Venturini, già dirigente del Servizio Minori - è nato incentrato sulle identità, per promuovere attività non limitate al semplice accudimento, trasmettendo il senso di appartenenza ad un contesto". "Ciò che è stato segnato non può essere perso – dice Iro Belluzzi, che invita il paese a continuare ad investire in determinate strutture e servizi".

Per Franco Santi la parola magica è “costruzione di rete e sinergie”, per permettere alle persone con bisogni speciali di potersi esprimere. Un percorso non facile, che richiede capacità di lavorare insieme, il sapersi ascoltare. La politica deve porsi come soggetto mediatore, capace di favorire questo incontro. Entra in gioco la scuola, che per Giuseppe Morganti non deve essere un trasmettitore di conoscenze, ma un luogo in cui valorizzare le specifiche competenze. Disabilità, dislessia, e bisogni speciali di apprendimento – spiega - tendono a modificare l'approccio degli insegnanti con la classe, partendo dai singoli bisogni, per fornire ad ognuno gli strumenti per realizzarsi, dando a tutti la possibilità di emergere.





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