Si continua a sparare, anche nello Yemen

Si continua a sparare, anche nello Yemen.
Nella capitale Sanaa scontri fra sostenitori del presidente, Abdallah Saleh, e militari, fra cui diversi ufficiali, che hanno inscenato un sit-in di protesta per chiedere la rimozione di Ali al-Shater: un generale accusato di corruzione. I militari dissidenti sono stati attaccati dai partigiani del presidente che, riferiscono testimoni, avevano anche dei fucili automatici. Ieri durante nuove preteste di piazza dell'opposizione, che chiede da almeno 11 mesi la fine del regime di Saleh e che ora esige che sia giudicato per le centinaia di vittime nella repressione, ci sono stati almeno 13 morti, colpiti da proiettili sparati - dicono fonti mediche - dalle forze di sicurezza.

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