La siccità sta provocando danni enormi all’agricoltura

Nevi eccezionali e siccità estiva. Il mix peggiore – probabilmente – per gli olivi. A San Marino circa 90 ettari di terreno sono coltivati in questo modo; 170 se si considerano i campi misti. Il danno più grave era venuto dall’ondata di maltempo di quest’inverno. Il peso della neve aveva spezzato i rami; disastroso – poi - l’effetto del gelo che, in molti casi, aveva fatto morire la pianta. Già compromessa, insomma, la produzione nelle aree più vicine al Monte come Borgo e Valdragone. La forte siccità di queste settimane ha chiuso il cerchio di un 2012 da dimenticare. A rischio soprattutto gli alberi più piccoli, le cui radici non possono attingere alla riserva idrica accumulata dal terreno, ma in profondità, nel corso di inverno e primavera. A ottobre inizierà la raccolta, e allora sarà possibile una stima esatta dei danni. Certo è che già adesso le olive presentano spesso segni di disidratazione. Quanto alle altre colture – in Repubblica - andrà quasi certamente perso il taglio di fine estate di erba medica e delle altre leguminose. Nessun problema per il grano; anzi, il raccolto di quest’anno è stato singolarmente abbondante. A San Marino sono praticamente assenti mais e girasole: le colture che forse hanno più sofferto – nelle zone circostanti - questo periodo siccitoso. Già iniziata, infine, la vendemmia: uve più piccole ma – assicurano i viticoltori - di ottima qualità.

Gianmarco Morosini

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