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Sicurezza in piscina: nessun obbligo per le strutture private

25 giu 2005
Nessuna normativa, nessuna legge che preveda l’obbligo, per le strutture private, di dotarsi di un bagnino di salvataggio a vigilare sugli utenti della piscina. Dopo il fatto di cronaca della bimba salvata nella struttura del Garden, sono scattate immediatamente le verifiche da parte delle forze dell’ordine sulla sicurezza nelle piscine. Tace la legge, dunque, ma - fa sapere la Gendarmeria - esistono regolamenti interni alle singole strutture per garantire la sicurezza del cliente. In Repubblica sono due gli impianti privati aperte al pubblico: quello dell’Albergo Rio Re e la piscina del Centro Turistico San Marino, a San Michele. Nell’impianto di Gualdicciolo - una piscina a due livelli, di 1 metro e mezzo e di tre metri di altezza - è prevista la vigilanza di almeno un bagnino dotato di brevetto, negli orari di apertura alla clientela, dalle 13 alle 19. Prevista una forma di vigilanza anche al centro turistico san marino, dove l’acqua della piscina non supera il metro e mezzo: si tratta di un responsabile, che però non è in possesso del brevetto da bagnino di salvataggio.

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