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Siria: Segreteria Esteri risponde alle critiche, analisi superficiale e approssimativa

16 giu 2014
Siria: Segreteria Esteri risponde alle critiche, analisi superficiale e approssimativa
Siria: Segreteria Esteri risponde alle critiche, analisi superficiale e approssimativa
La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, nel prendere atto della posizione di Sinistra Unita contro il sostegno sammarinese all’iniziativa di portare la situazione siriana davanti al Tribunale Penale Internazionale, nonché delle dure critiche mosse per le scelte operate in politica estera, desidera intervenire sull’analisi, che risulta del tutto approssimativa e superficiale, per fare chiarezza sulla portata dell'iniziativa medesima. La tragedia che si sta consumando in Siria è gravissima e senza precedenti: i dati forniti dall’Ambasciatore francese nel corso della presentazione della risoluzione al Consiglio di Sicurezza parlano di oltre 160.000 morti, tra cui moltissime donne e bambini, più di 9.000.000 di deportati e rifugiati, migliaia di persone scomparse. A questi numeri si aggiungono le pratiche disumane attuate nei confronti della popolazione, le torture praticate su larga scala, carestie e ed epidemie che non lasciano scampo.
La risoluzione del Consiglio di Sicurezza (visionabile all’indirizzo http://www.un.org/en/ga/search/view_doc.asp?symbol=S/2014/348 sottoforma di progetto, in quanto non approvata) condannava fermamente le violazioni dei diritti umani e delle leggi umanitarie internazionali commesse da
tutte le parti in conflitto, senza distinzione alcuna e chiedeva di deferire di fronte alla Corte Penale Internazionale non tanto il Paese, quanto la situazione in Siria. Una distinzione d’obbligo, in quanto la Corte avrebbe potuto avviare le indagini sui crimini commessi in Siria da tutte le parti in conflitto - lo Stato siriano e i gruppi armati che lo combattono - “nella speranza che ciò avrebbe contribuitoa prevenire ulteriori atrocità” perché, continua la risoluzione, “senza responsabilità non vi sarà alcuna pace duratura in Siria”. Contrariamente a quanto sostenuto da Sinistra Unita, nel co-sponsorizzare la risoluzione del Consiglio di Sicurezza, la Repubblica di San Marino non ha certo contravvenuto al principio di neutralità, né ha voluto cancellare una tradizione che le è propria da secoli. Fra i 65 Paesi che hanno sostenuto la risoluzione figuravano tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e i piccoli Stati d’Europa; Paesi con i quali San Marino condivide da sempre la difesa e la promozione di valori fondamentali quali la democrazia, lo stato di diritto e i diritti umani.
Principi, questi, che sono alla base dell’azione di politica estera della stessa Confederazione Elvetica, riconosciuta per la sua incontestata e storica neutralità e capofila del gruppo dei 58
Paesi che sono stati i promotori iniziali della risoluzione del Consiglio di Sicurezza presentata dalla Francia. Una risoluzione che non avrebbe di certo ostacolato il dialogo fra le parti, ma,
al contrario lo avrebbe agevolato. Tali considerazioni sono già state ampiamente motivate nel comunicato stampa emesso da questa Segreteria di Stato in data 20 maggio 2014 e approfondite
nel successivo riferimento in Consiglio Grande e Generale da parte dello stesso Responsabile agli Affari Esteri.
Per completezza d’informazione, vale la pena ricordare che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha votato la risoluzione con un esito di 13 a 2; gli unici Paesi che si sono opposti sono stati la Cina e la Russia che però, avendo diritto di veto, ne hanno impedito l’approvazione.

comunicato stampa

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