Il presidente della Provincia di Rimini Fabbri replica duro all’assessore regionale Campagnoli. L’aeroporto di Rimini non ci sta a giocare il ruolo di subalterno, rispetto a Bologna. E in prospettiva, per il Fellini, c’è l’attuazioone concreta dell’accordo con San Marino.
La questione è vecchia di qualche anno, ma di tanto in tanto torna alla ribalta. Come organizzare l’offerta aeroportuale del triangolo Bologna, Forlì, Rimini? C’è un protocollo d’intesa regionale che dovrebbe coordinare l’attività dei tre scali, ma questo non avviene. Su alcuni aspetti c’è collaborazione, su altri ognuno va da se. Tra Rimini e Forlì, da tempo oramai, sembra esserci un buon rapporto di vicinato. Bologna, invece, a torto o a ragione, vorrebbe imporre la sua leadership di aeroporto più grande. L’ultimo segnale in questo senso, le dichiarazioni dell’assessore regionale alle attività produttive Duccio Campagnoli che ha prefigurato una unica società di gestione per i tre aeroporti. Risposta secca del presidente della provincia di Rimini Ferdinando Fabbri: “la Romagna, non è la periferia del sistema”. E San Marino, partner di Aeradria nella gestione dello scalo riminese? “Il Titano c’entra poco in questa partita – spiega Corrado Carattoni, rappresentante del 3% sammarinese nella società di gestione dello scalo – a mio avviso – aggiunge – in questo territorio c’è spazio per tutti e tre gli aeroporti. Inutile farsi concorrenza, visto che le possibilità di sviluppo ci sono per tutti”. Carattoni elogia il presidente di Aeradria per il lavoro svolto che ha permesso il raddoppio dei passeggeri in due anni, arrivando alla soglia del mezzo milione. E per Rimini, un forte impulso, potrebbe arrivare dalla effettiva bi-nazionalizzazione dello scalo, con l’entrata in vigore dell’accordo italo-sammarinese. Ma per il completamento dell’iter manca la firma su uno scambio di note e i tempi per arrivare alla sottoscrizione sono incerti.
La questione è vecchia di qualche anno, ma di tanto in tanto torna alla ribalta. Come organizzare l’offerta aeroportuale del triangolo Bologna, Forlì, Rimini? C’è un protocollo d’intesa regionale che dovrebbe coordinare l’attività dei tre scali, ma questo non avviene. Su alcuni aspetti c’è collaborazione, su altri ognuno va da se. Tra Rimini e Forlì, da tempo oramai, sembra esserci un buon rapporto di vicinato. Bologna, invece, a torto o a ragione, vorrebbe imporre la sua leadership di aeroporto più grande. L’ultimo segnale in questo senso, le dichiarazioni dell’assessore regionale alle attività produttive Duccio Campagnoli che ha prefigurato una unica società di gestione per i tre aeroporti. Risposta secca del presidente della provincia di Rimini Ferdinando Fabbri: “la Romagna, non è la periferia del sistema”. E San Marino, partner di Aeradria nella gestione dello scalo riminese? “Il Titano c’entra poco in questa partita – spiega Corrado Carattoni, rappresentante del 3% sammarinese nella società di gestione dello scalo – a mio avviso – aggiunge – in questo territorio c’è spazio per tutti e tre gli aeroporti. Inutile farsi concorrenza, visto che le possibilità di sviluppo ci sono per tutti”. Carattoni elogia il presidente di Aeradria per il lavoro svolto che ha permesso il raddoppio dei passeggeri in due anni, arrivando alla soglia del mezzo milione. E per Rimini, un forte impulso, potrebbe arrivare dalla effettiva bi-nazionalizzazione dello scalo, con l’entrata in vigore dell’accordo italo-sammarinese. Ma per il completamento dell’iter manca la firma su uno scambio di note e i tempi per arrivare alla sottoscrizione sono incerti.
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