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SMI: delibera del Congresso precisa interpretazione e applicazione delle disposizioni sui rimborsi

L'obiettivo è evitare disparità di trattamento tra i fiducianti truffati dalla San Marino Investimenti spa

6 ago 2022

Definitivamente sbloccata – in questo periodo -, la vicenda; dopo anni di stallo. Un vero e proprio incubo per chi depositò fiduciariamente denaro – anche per per importi cospicui – presso la società del Conte Pasquini, per poi ritrovarsi con un pugno di mosche, dopo la liquidazione coatta amministrativa. Nell'ultimo Assestamento era stato confermato come il rimborso – a favore delle persone fisiche che avessero dimostrato di aver subito perdite derivanti dal compimento di frodi o truffe da parte di SMI – fosse del 100%; e soprattutto si eliminava il “tetto” dei 100.000 euro previsto, in precedenza, dal decreto numero 9 del 24 gennaio. Alla luce di ciò si è reso tuttavia necessario un indirizzo interpretativo da parte del Governo, per evitare disparità di trattamento. In una delibera della seduta del Congresso del 25 luglio si è allora precisato come gli effetti – della disposizione contenuta nella Variazione al Bilancio di Previsione – debbano ritenersi estesi anche agli indennizzi già riconosciuti da BCSM prima del 29 giugno: data di entrata in vigore della Legge. E ciò a prescindere da eventuali accettazioni – già pervenute - di importi decurtati. Una applicazione non retroattiva della nuova disposizione – ha precisato infatti l'Esecutivo – non solo sarebbe risultata anticostituzionale, ma anche penalizzante nei confronti dei fiducianti che si erano attivati con maggiore tempestività.




A livello politico non erano mancate perplessità, da parte di RF. In particolare era stato posto l'accento sul fatto che le persone interessate non fossero semplici “risparmiatori”, ma avessero fatto investimenti. Il Segretario Gatti aveva tuttavia ricordato come avessero subito una frode da parte di un soggetto vigilato. I rimborsi saranno erogati tenendo conto della dotazione finanziaria dell'apposito Fondo Straordinario; per l'anno in corso si parla di una disponibilità di oltre 3 milioni di euro. L'allargamento delle garanzie a depositanti non bancari sembrerebbe rispondere anche ad esigenze di competitività del sistema; di fiducia. Uno strumento che tutela chi abbia subito perdite dovute non ad un errore nell'investimento; ma a violazioni compiute da altri.





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