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Sovrappeso e covid-19, quale legame esiste? Il parere dell’esperto e i consigli per un’estate “in forma”

Tra le conseguenze del lockdown nella popolazione emerge sicuramente il problema del sovrappeso, sia negli adulti che nei bambini

Sovrappeso e covid-19, quale legame esiste? Il parere dell’esperto e i consigli per un’estate “in forma”.

Benedetta de Mattei ha intervistato il prof Giacinto Miggiano - Direttore UOC di Nutrizione Clinica della Fondazione Policlinico A. Gemelli e Direttore del Centro di Ricerche in Nutrizione Umana dell’Università Cattolica del S. Cuore per chiarire se esiste un legame tra sovrappeso e coronavirus e capire come rimettersi in forma nel modo più corretto.


Il sovrappeso e l’obesità, secondo diversi studi, hanno rappresentato una combinazione pericolosa con il Covid-19

C’è innanzitutto una differenza tra sovrappeso e obesità: ricordiamo che si definiscono sovrappeso i soggetti il cui Indice di Massa Corporea (IMC =peso kg/altezza mt x altezza mt) è compreso tra 25 e 30, mentre sono definiti obesi quei soggetti il cui Indice di Massa Corporea è superiore a 30.

La combinazione con il coronavirus è pericolosa poiché le persone in sovrappeso, ma soprattutto gli obesi, hanno già uno stato d’infiammazione cronica dell’organismo e per tale ragione il sopraggiungere di una malattia infiammatoria è particolarmente dannoso. Detto questo, il problema è che le complicazioni broncopolmonari, per cui poi il coronavirus è tristemente famoso, e le condizioni cardiocircolatorie sono più accentuate nei soggetti obesi.

Il sovrappeso o l’obesità, oltre che sovraccaricare le articolazioni e il cuore, possono anche predisporre o aggravare la presenza di diabete o danneggiare il fegato. E’ bene dunque tornare subito indietro e rendersi prima di tutto conto della propria situazione. La terapia si basa fondamentalmente su tre principi, che sono sempre molto importanti: la dieta particolare, l’aumento dell’attività fisica e un comportamento alimentare adeguato.

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La pandemia di Covid-19 ha cambiato il nostro modo di vivere, anche per quelle che sono le nostre abitudini alimentari 
Lo stare chiusi in casa per un lungo periodo ha sicuramente influito sia sulle abitudini alimentari che sull’attività fisica, che di fatto si è ridotta. La convivenza forzata in questo periodo ha inoltre probabilmente alterato in alcuni casi i rapporti e questo ha comportato una ricerca di gratificazione attraverso il cibo. Sia in termini di quantità che di qualità.


Il lockdown ha dunque inciso principalmente su tre aspetti, di cui è importante prendere coscienza:

- riduzione del consumo energetico

- aumento dell’introduzione di cibi, soprattutto ipercalorici

- sfera emotiva, anche la paura di questa malattia ha determinato ansia e instabilità, che alcune persone hanno cercato di vincere mangiando di più, in particolare cibi grassi e ricchi di calorie

Durante il lockdown a prendere qualche chilo sembrerebbero esser stati anche bambini e ragazzi

L’immobilità non ha certo semplificato le cose. I bambini e i ragazzi hanno passato più tempo davanti alla televisione ma anche al computer per la didattica a distanza, e questo ha comportato ovviamente una riduzione del movimento.

Come gli adulti anche i bambini hanno riversato la noia e l’ansia sul cibo. Bisogna sapere che gli zuccheri chiamano zuccheri perché quando li mangiamo produciamo degli ormoni che agiscono non soltanto a livello periferico sul fegato e sul tessuto adiposo, per cui li depositiamo e ci fanno ingrassare, ma anche a livello cerebrale. E’ come se fossero una droga in grado di scatenare una dipendenza anche perché il cibo, soprattutto se fatto di zuccheri e grassi, gratifica.

Quali sono i suggerimenti per rimettersi in forma nel modo corretto, senza ricorrere a diete incongrue e fai da te?

Mangiare di meno, introdurre cibi meno ipercalorici, evitare gli zuccheri e frazionare i pasti nella giornata. La frutta va mangiata, preferibilmente di stagione, ma variando e senza eccedere nella quantità. Via libera alla verdura, sia cruda che cotta, anche in grandi quantità perché a differenza della frutta ha pochissime calorie. Almeno una porzione al giorno di verdura andrebbe mangiata cruda perché con la cottura eliminiamo alcuni minerali e vitamine importanti per il nostro organismo. Preferire i carboidrati integrali a quelli normali; si ai legumi, freschi o secchi, sia come piatto unico che associati a pasta o riso; prediligere il latte magro parzialmente scremato a quello intero. Senza eccessi ogni tanto permettersi un piccolo gelato per gratificarsi, meglio se di yogurt o di frutta. Cercare di non usare cibi salati, un po' per la pressione ma soprattutto perché il sale trattiene acqua e fa gonfiare. Più che salare dunque è bene imparare a insaporire i cibi con i vari aromi. Il pesce, lesso, arrosto o alla griglia, va sempre bene. Per quanto riguarda la carne suggerisco quella meno grassa, bianca (ad esempio pollo, tacchino o maiale magro) e se si mangia prosciutto scegliere il meno salato e togliere il grasso. Poiché siamo in estate, fa caldo e si suda, è importantissimo bere. I bambini e gli anziani spesso non bevono a sufficienza perché non sentono la sete, per questo è utile farli bere, ma non bevande che contengano zuccheri.

In estate cambia il clima e l’aumento della temperatura può essere causa di malesseri che è possibile contrastare adottando delle precauzioni nell’alimentazione

I consigli per un’alimentazione sana, in estate, sono i seguenti:

1- Prediligere i cibi freschi, per abbassare la temperatura del corpo.

2- Per contrastare l’abbondante sudorazione, preferire alimenti ricchi di acqua e sali minerali, contenuti in grande quantità nella frutta, nella verdura e nei loro derivati (come frullati, estratti, centrifugati e succhi di frutta).

3- E’ fondamentale come detto prima, soprattutto per bambini ed anziani, bere molta acqua per evitare la disidratazione ed altri malori legati all’eccessivo calore.

4- Occorre limitare in maniera particolare l’uso delle bevande alcoliche; oltre che essere ipercaloriche, rendono più impegnativo nell’individuo il processo necessario per la dispersione del calore corporeo.

5- E’ bene evitare pasti abbondanti e ricchi di grassi, in particolar modo prima di affrontare un viaggio o mettersi alla guida: sarà facilitata la digestione, senza compromettere il senso di attenzione e vigilanza che solitamente accompagna il ricorso ad un pasto abbondante.

6- Le alte temperature impongono una particolare attenzione alla corretta conservazione del cibo che altrimenti può diventare fonte di infezioni e/o intossicazioni alimentari conseguenti allo sviluppo di germi. La sicurezza igienico-sanitaria deve essere assicurata in tutta la catena del cibo, dalla produzione fino al consumo.

7- L’ampia disponibilità estiva di alimenti di natura vegetale può permettere di conoscere nuovi sapori e può incentivare l’educazione al gusto, contribuendo alla varietà alimentare, prima regola in assoluto di una sana alimentazione.


Benedetta de Mattei

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