Sparatoria a Rimini: il movente è ancora ignoto

Il movente della sparatoria è ancora oscuro; quel che è certo è che in manette sono finite 3 persone: due donne croate - Nada Hrvatin di 37 anni e la 40enne Zrinka Dabelic - e l’albanese Habil Dervisha detto 'Bush' di 33 anni. Proprio lui avrebbe esploso il colpo di pistola nell’abitazione di un serbo residente in via del Visone. Tentativo di estorsione? Regolamento di conti? Interrogativi ai quali dovrà rispondere il magistrato che si occupa delle indagini. Gli arrestati gravitavano attorno ad un noto night club di Riccione: le due donne si occupavano della gestione, l'uomo buttafuori del locale. Inizialmente, le persone accompagnate in questura, erano state 8: tutte dell’est Europa. Secondo la ricostruzione della Mobile di Rimini ieri mattina, a casa del Serbo, si erano presentati il buttafuori e Nada: “dobbiamo chiarire alcune questioni” gli avrebbero detto. Il diverbio sarebbe cominciato fuori, in giardino, per poi continuare, sotto la minaccia della pistola estratta dall'albanese, nel soggiorno. A questo punto il padrone di casa avrebbe tentato di mettere mano alla propria semiautomatica e l’albanese - forse per intimidirlo - ha esploso un colpo; il proiettile, dopo avere infranto il vetro della finestra, è andato a conficcarsi nello scuro. La scena si sarebbe consumata sotto gli occhi di alcuni amici del serbo, suoi ospiti in quel momento. Dopo accurate ricerche sono state trovate anche le due armi: erano sepolte nel giardino dell’abitazione.

Gianmarco Morosini

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